Home ATTUALITÀ Mattarella: Costituzione nata per espellere l’odio

Mattarella: Costituzione nata per espellere l’odio

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al Meeting di Rimini e ha parlato a tutto tondo: costituzione, migranti, Ucraina e non solo.

Nell’Assemblea costituente “opinioni diverse si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà. Ecco, come nasce la nostra Costituzione: con l’amicizia come risorsa, a cui attingere, per superare – insieme – le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità. Per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani. Quell’odio che, la civiltà umana, ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza”.

Con queste parole si è espresso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Meeting di Rimini.

“Il crescere dell’amicizia fra le persone è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità. L’amicizia, come vocazione – incomprimibile – dell’uomo”, ha proseguito Mattarella. “Su cosa si fonda – si è chiesto il capo dello Stato – la società umana; la realtà, nella quale ciascuno di noi è inserito; la realtà, che si è organizzata, nei secoli, in società politica, dando vita alle regole – e alle istituzioni – che caratterizzano l’esperienza dei nostri giorni? È, forse, il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l’ostilità verso il proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo; e da tempo”.

“Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che l’umanità si è trovata di fronte al baratro – è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche – ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire – ha continuato Mattarella – un mondo diverso, in cui il conflitto lasciasse posto all’incontro. Per immaginare, e progettare, il futuro insieme”.

“‘Homo homini lupus’, di Plauto, e il presunto ‘stato di natura’, di Thomas Hobbes, hanno, sempre, rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell’umanità – ha affermato il capo dello Stato – L’aspirazione non può essere quella di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento. L’opposto del rispetto delle diversità; delle specificità proprie a ciascuna persona. Non a caso, la pretesa della massificazione è quel che ha caratterizzato ideologie e culture del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell’uomo sull’uomo””.