Home ATTUALITÀ Morte Prigozhin, cosa succede ora alla Wagner: lo scenario

    Morte Prigozhin, cosa succede ora alla Wagner: lo scenario

    (Adnkronos) –
    Dopo la morte di Evgheny Prigozhin, deceduto nello schianto del suo aereo con altre 9 persone, cosa succede alla Wagner? La compagnia di mercenari guidata da Prigozhin, dopo mesi in prima linea nella guerra in Ucraina e in particolare nella zona di Bakhmut, è salita alla ribalta alla fine di giugno con il ‘quasi golpe’: la marcia verso Mosca, guidata da Prigozhin, si è fermata a circa 200 km dal Cremlino e da Vladimir Putin. Lo strappo si è rivelato insanabile: la Wagner ha traslocato in Bielorussia e si è concentrata sulle operazioni in Africa. Prigozhin è uscito di scena, insieme ad altre figure di spicco dell’organizzazione che ora appare allo sbando. 

    Le ultime news fanno riferimento allo smantellamento il campo del Gruppo Wagner nel villaggio di Tsel, nei pressi di Osipovichi, in Bielorussia. Le notizie vengono diffuse in particolare dai corrispondenti bielorussi di Radio Liberty sulla base di immagini satellitari. Secondo le stime un terzo delle tende è già stato rimosso, dopo l’incidente aereo di ieri in Russia. 

    Secondo Radio Liberty, sarebbero già state smantellate oltre 100 tende su 273, ciascuna delle quali può ospitare circa 20 soldati, di conseguenza potrebbero aver lasciato l’accampamento più di 2.000 wagneriani. Non si sa dove possano essere state portate queste tende e se i mercenari Wagner abbiano lasciato il territorio della Bielorussia. Le immagini satellitari a disposizione della redazione non mostrano ancora la formazione di tendopoli simili sul territorio di altre basi di addestramento o unità militari bielorusse. 

    Esiste la possibilità che alcuni mercenari abbiano iniziato a essere trasferiti in Africa. Ci sono messaggi a riguardo anche nei canali Telegram legati al Gruppo. Ma può anche darsi che una parte dei wagneriani venga trasferita in altre località della Bielorussia. 

     

    “La Wagner è un’organizzazione che appartiene al passato, non ci sarà più nella forma in cui l’abbiamo conosciuta”, dice Alexander Dunaev, esperto del Russian International Affairs Council (Riac) e collaboratore di Carnegie Politika, commentando in un’intervista all’Adnkronos l’impatto della morte di Prigozhin sull’organizzazione di mercenari. 

    “Penso che si scioglierà perché è un’organizzazione molto incentrata sulla personalità di Prigozhin e anche sovvenzionata per miliardi di dollari dallo Stato”, prosegue l’analista, secondo cui Mosca, dopo la rivolta fallita di fine giugno, non vorrà più avere “a libro paga” un’organizzazione che non gli è stata fedele. 

    E mentre circolano notizie secondo cui la Russia ha inviato aerei da trasporto militare per rimpatriare i combattenti della Wagner dislocati in Bielorussia, Dunaev afferma che ci sono già altre compagnie militari private, a partire dalla Redut, che sono pronte a prendere il suo posto. Anzi sarebbe già iniziato il trasferimento degli asset della Wagner in Africa a questa compagnia. 

    Se questo ‘passaggio di consegne’ dovesse completarsi in tempi “rapidi”, ipotizza l’esperto, non è detto che la Russia sia destinata a perdere la sua influenza in quei Paesi africani dove la Wagner era più radicata. “Tenendo conto che tutte le attività della Wagner in Africa venivano finanziate dallo Stato russo, ci sarà una riprogrammazione, come avverrà è una domanda aperta ma Mosca può benissimo inserire un’altra organizzazione”, precisa. 

    Una delle domande che la presunta morte di Prigozhin porta con sè è legata alla possibilità che i suoi fedelissimi possano ora cercare di vendicarsi con Putin. Canali Telegram vicini al fondatore della Wagner paventano “un piano misterioso” che sarebbe attuato in caso di morte di Prigozhin, ma non è del tutto chiaro di cosa si tratti. “Su altri canali – precisa Dunaev – si scrive che capi fedeli a Prigozhin siano da un parte sbalorditi per quello che è successo dall’altra molto arrabbiati. Mi sembra difficile un’azione nei confronti dello stesso Putin, ma ci potrebbe essere almeno un tenativo di colpire i suoi ufficiali di alto grado”. Per cercare di ridurre il rischio di ‘rappresaglie’, spiega l’analista, Mosca sta cercando di accreditare l’ipotesi, “ma per me è una bufala”, che dietro lo schianto dell’aereo con a bordo Prigozhin ci siano i servizi speciali ucraini. 

    Un’altra questione aperta è legata al fatto se sia corretto ritenere Putin più forte dopo quanto accaduto. “Secondo alcune analisi, Putin, che presumibilmente ha dato ordine di uccidere Prigozhin, si è dato la zappa sui piedi perché non ha mantenuto la parola data al fondatore della Wagner, che come dimostra la sua presenza al vertice Russia-Africa e la sua stessa presenza a bordo dell’aereo che ieri volava tra Mosca e San Pietroburgo, si sentiva al sicuro – conclude Duanev – Ora che ha colpito una persona che faceva parte del suo sistema di potere, saranno in molti ad avere dubbi se fidarsi ancora di lui. Questo non giova al consolidamento del sistema, che d’altronde si è già dimostrato debole nella gestione della rivolta della Wagner”.