(Adnkronos) – Sarà tra Luisa González, vicina all’ex presidente di sinistra Rafael Correa, e un imprenditore millennial, Daniel Noboa, il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Ecuador previsto per il prossimo 15 ottobre. Con la maggior parte delle schede scrutinate, González – del movimento Revolución Ciudadana, unica candidata donna alla presidenza – ha conquistato circa il 33% delle preferenze alle elezioni di ieri, non abbastanza per vincere al primo turno di una consultazione segnata dall’omicidio del candidato Fernando Villavicencio. Secondo, dopo González, il 35enne Daniel Noboa – ex parlamentare e figlio di un noto imprenditore, il magnate delle banane Álvaro Noboa – che stando ai risultati non ancora definitivi ha ottenuto il 24% dei voti. Terzo posto per il giornalista Christian Zurita, scelto per sostituire Villavicencio, assassinato il 9 agosto scorso durante un comizio a Quito.
In un Paese ancora sotto choc, Noboa di Acción Democrática Liberal (Adn) avrebbe conquistato gli elettori indecisi con un dibattito della scorsa settimana, pochi giorni dopo l’uccisione di Villavicencio. “Non c’è una promessa specifica – ha commentato al Washington Post l’analista Caroline Avila, esperta di comunicazione politica – Non è il candidato della sicurezza. Ma è il candidato che offre un tipo di politica giovane, non segnata da conflitti”.
Nel timore di violenze, in occasione del voto nel Paese sono stati schierati circa 100mila agenti delle forze di sicurezza. Le autorità non hanno segnalato incidenti di rilievo ai seggi.
Ci sono stati però attacchi informatici in sette Paesi al sistema di voto elettronico per i residenti all’estero (gli elettori all’estero sono più di 400mila). Sono stati colpiti India, Bangladesh, Pakistan, Russia, Ucraina, Indonesia e Cina, ha denunciato Diana Atamaint, a capo del Consiglio elettorale nazionale. Gli attacchi, ha affermato, non hanno influito sui voti espressi ma hanno impedito a migliaia di elettori di registrarsi e accedere al sistema per tutta la mattinata. Secondo rapporti di intelligence ottenuti dal Washington Post, le credenziali di accesso al sistema elettorale sono state vendute sul dark web. Stando a funzionari dell’intelligence, gli hacker hanno caricato uno strumento per consentire a chiunque di attaccare il sistema.
A maggio il presidente Guillermo Lasso, che ha scelto di non ripresentarsi per un secondo mandato, ha sciolto in anticipo il Parlamento per evitare l’impeachment. Gli elettori hanno votato per un nuovo presidente e per il rinnovo del Parlamento. Ma rimarranno tutti in carica solo per un anno e mezzo, fino alla scadenza della legislatura sciolta. Poi si tornerà a votare nel 2025.