‘SE SUL TEMA DEI MIGRANTI L’EUROPA NON CI ASCOLTA, FAREMO DA SOLI’, DICE RENZI DOPO LA DELUSIONE AL VERTICE DI BRATISLAVA. ‘È TEMPO DELL’EUROPA SOCIALE NON FINANZIARIA’

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    “L’Italia farà da sola. Farà quel che serve con i Paesi africani. Mi dispiace, perché è un problema europeo”. Ancora infastidito dagli esiti del vertice informale dei 27 a Bratislava sul tema dei migranti, così Matteo Renzi in una conferenza stampa a New York. “Per noi la soluzione è il Piano per l’Africa. Il problema dei populismi non si risolve con il giorno per giorno, servono un orizzonte e una strategia”. Come già anticipato, il premier non esclude l’ipotesi di costituire un’apposita struttura a Palazzo Chigi: “può starci l’idea diun coordinamento più efficace tra le diverse istituzioni interessate. Se l’Europa non ci ascolta, prenderemo le determinazioni necessarie. L’Italia – assicura Renzi – è in grado di fare da sola. Bratislava doveva essere la ripartenza dopo la Brexit. Alla prova dei fatti è mancata la volontà. Speriamo che torni, nell’interesse comune. A Bratislava – ha aggiunto il premier – ho parlato chiaro senza mandarle a dire dietro, altrimenti i vertici diventano solo parate scenografiche, gite fuori porta. E siccome rappresento l’Italia, uno dei Paesi fondatori, uno dei Paesi che più dona soldi alle istituzioni europee, ho il dovere – non il diritto, il dovere – di difendere l’interesse nazionale. Io credo all’Europa come alla più grande scommessa della storia delle istituzioni. Ma credere all’Europa non significa ignorare l’interesse nazionale. Anzi”. Quindi il presidente del Consiglio è tornato a parlare del terremoto: “La ricostruzione delle nostre scuole sarà fuori dalla contabilizzazione ai fini del Patto di Stabilità: la stabilità dei nostri figli è più importante della stabilità delle tecnocrazie e delle burocrazie europee”. Poi la politica economica: “Sulla politica economica bisogna riconoscere che Obama e l’America hanno fatto bene e che l’UE ha sbagliato direzione. Oggi è un dovere rilanciare sui giovani, sugli investimenti pubblici e privati non solo sull’austerity; sull’Europa sociale e non solo sull’Europa finanziaria. Dalle infrastrutture digitali alla ricerca l’Europa deve avere una strategia, non solo un insieme di regole che ognuno interpreta come vuole, dalle tasse al patto di stabilità”.

    M.