Se i dati statistici spalmati nelleurozona dipingono una situazione difficile ma non tragica, nello specifico invece il nostro paese sta vivendo una situazione economica a dir poco disastrosa. E come si evince eloquentemente anche dal rapporto Coop 2016 presentato oggi a Milano, le famiglie italiane continuano a fare i salti mortali e per rimanere a galla erodono i risparmi (dal 2007 ad oggi il tasso di risparmio è diminuito di quasi 3 punti percentuali). Dunque, checché se ne dica, il nostro rappresenta sempre di più il Paese delle disuguaglianze: simili a Uk e Usa per sperequazione nella distribuzione dei redditi, pericolosamente vicini alla Grecia per concentrazione di famiglie povere e a rischio di esclusione sociale (il 40,4% della popolazione in Romania, il 35,7% in Grecia e il 28,5% in Italia). E’ quanto emerge. Poi lEuropa e la sua politica economica (ma ha solo quella): il 60% degli italiani dichiara apertamente di non crederci, affiancati in questo dagli inglesi che già hanno scelto la via di fuga, mentre due italiani su tre considerano inutili i progetti per il futuro. La ricchezza, spiega ancora il Rapporto, come era facile prevedere è tutta nel portafoglio degli anziani (la cosiddetta silver economy), generazioni che hanno potuto fare soldi grazie anche al lassismo di leggi e controlli ai quali, molti anni fa, sfuggivano facilmente fenomeni come lassenteismo, il clientelismo, levasione fiscale, il doppio lavoro, ed altro. Una situazione che finisce per pesare enormemente sugli under 35 (la ricchezza finanziaria degli over 65 si aggira intorno ai 154mila euro contro i poco più di 18mila degli under 35). Su questa generazione (millennials) e sulle altre a seguire (generazione delle reti) grava un tasso di disoccupazione pari al 37,6% e 4 su 5 di loro -superati in questo solo dai loro coetanei bulgari- ammettono di sentirsi ai margini della società. Come cambiare questa situazione? Onestamente, allo stato dei fatti ci vorrebbe una bacchetta magica
M.