(Adnkronos) – Difficoltà ad addormentarsi, inappetenza, irritabilità, mal di pancia. Sono alcuni dei sintomi che potrebbero turbare l’avvio delle tanto agognate vacanze dei più piccoli, complice “lo stress legato al cambiamento di ambiente e la perdita dei punti di riferimento abituali dei bambini”. Una ‘sindrome’ passeggera, spiega all’Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani, che la definisce “mal di vacanza”. Cosa fare? Prevenire e ridurre l’impatto di questi piccoli fastidi “è possibile”, assicura l’esperto che offre qualche consiglio ai genitori pronti a partire per le ferie estive.
“In genere i sintomi del mal di vacanza non si presentano tutti insieme, ma a seconda del bambino ne prevale uno o più”, illustra Farnetani da San Benedetto del Tronto, dove oggi allo chalet Oltremare di Porto d’Ascoli sono state consegnate le tre Bandiere verdi, simbolo delle spiagge a misura di bimbo, destinate a San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima ed è stata issata la Bandiera verde ‘platinum’ con cui è stata insignita San Benedetto del Tronto, in quanto una delle prime dieci località a guadagnarsi il vessillo nel lontano 2008.
“Molto comune è la difficoltà ad addormentarsi la sera – descrive il medico – o i risvegli durante la notte e prima al mattino. I piccoli possono mostrare inappetenza, accentuata anche dal fatto che il caldo deprime l’appetito. Possono essere presenti irrequietezza, talvolta crisi di pianto, e anche una maggior aggressività. Altri sintomi potrebbero essere anche un mal di testa che il bambino di meno di 6 anni riferisce come sensazione di giramento di testa. O dolore addominale, che però non è mai duraturo, ma si presenta con crampi, crisi acute di dolore che regrediscono rapidamente e non durano mai più di mezz’ora. In genere questo fastidio è riferito intorno all’ombelico. In alcuni casi può essere presente anche vomito e stipsi”.
I bambini, continua Farnetani, che è professore ordinario di Pediatria all’Università Ludes-United Campus of Malta, “impiegano 5 giorni ad adattarsi alla nuova situazione e ai nuovi ambienti. Se incrociamo questo dato scientifico con il dato socio-economico relativo all’estate 2023, in base al quale la vacanza media dura 7 giorni e in molti casi si riduce anche al fine settimana, è evidente il rischio che il piccolo non riesca a usufruire completamente del piacere, della gioia e dei benefici di una vacanza. Trascorsi infatti i primi 5 giorni canonici di adattamento, è già arrivato il momento di ripartire. Il mal di vacanza è più intenso nei primi 10 anni di vita, ma è anche più facile cercare di prevenirlo e mitigarlo. Bisogna agire – consiglia l’esperto – proprio sull’ambiente che troveranno in vacanza”.
I piccoli “sono estremamente abitudinari e si trovano meglio nei luoghi che conoscono. Ecco allora che tornare negli stessi posti già visitati negli anni precedenti rende più facile l’adattamento. Così come ricostruire quanto possibile i luoghi e gli ambienti frequentati in precedenza. Chi va in albergo potrebbe chiedere la stessa camera dell’anno scorso, lo stesso tavolo in sala da pranzo, o scegliere lo stesso stabilimento balneare e lo stesso ombrellone. Più situazioni si riuscirà a replicare, più breve sarà il periodo di adattamento del bambino e in molti casi potrà essere anche evitato completamente”, evidenzia Farnetani.
E’ importante anche “ripetere i piccoli riti delle vacanze, il gelato e la passeggiata dopo cena. Anche l’abbigliamento può aiutare: ciabatte, cappellini, magliette uguali a quelli dell’anno precedente. Così anche se la vacanza sarà ‘mordi e fuggi’ il bambino avrà i suoi punti di riferimento e la vacanza al mare sarà qualcosa di conosciuto e consolidato che permetterà al bambino di inserirsi nella sensazione piacevole di questa esperienza, godendo appieno di benessere e divertimento”.