“Ci sono attori cani, tremendi ai quali al posto del cestino gli darei il ’ciappi’, però questi mi fanno tenerezza per quanto sono stonati. Quelli che mi stanno sulle palle sono quelli presuntuosi che non reggo e ce ne sono molti famosi. Ma non possono fare il nome con alcuni c’ho anche lavorato. Non hanno capito che il successo è casuale, è un’alchimia che se rivivi 10 volte la stessa vita non riesci a riprodurre. La maggior parte degli attori sono cani, l’85% sono stonanti e non sanno recitare. Solo il 15% sono bravini e eccellenti, il resto sono tutti cani”. In pieno stile con la sua genetica verace e scanzonata, da buon toscanaccio, Giovanni Veronesi nella diretta Facebook dell’Adnkronos, non le manda a dire. Presentando il suo nuovo film, ’Non è un paese per giovani’ (dal titolo della trasmissione che conduce suRaiRadio2), Veronesicontinua a fare provini e, per gioco, non si è fatto scappare la ghiotta occasione datagli dalla Festa del Cinema di Roma dove, nello stand di RaiRadio2 ne ha incontrati molti. “Non sono un sociologo quindi non riesco a tirare le somme spiega ancora il regista sceneggiatore – ma facendo addirittura un provino al giorno per un anno ho capito che i ragazzi non vengono ascoltati. Il problema è che nessuno li ascolta. Andando in giro per le scuole aggiunge ancora Veronesi – mi sono reso conto che, a parte fare gli attori che è una succursale umana, nessuno fa delle domande ai ragazzi ma tutti gli vogliono dargli delle risposte. C’è invece un modo privato affascinante nel quale mi piace entrare e a cui cerco di dare spazio”. Onestamente, solo scorrendo col telecomando ciò che il panorama attoriale italiano offre come non dargli ragione?
M.
