Una brutta storia che, sebbene abbia come protagonista uno dei tanti eroi chiamati quotidianamente a vegliare sulla nostra sicurezza, non riuscirà comunque a scalfire la riconosciuta stima che caratterizza gli uomini delle forze dellordine. Una mela marcia. La notizia racconta infatti dellarresto per corruzione di unex dirigente del commissariatodi polizia diOstia, attualmente in forze presso la Questura di Lucca. I fatti risalgono alla sua militanza ostiense, epoca in cui avrebbe agevolato coprendole – le attività illecite di alcune sale giochi legate a noti soggetti criminali del luogo. Per tali motivi è stata eseguita anche una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gestore di diverse sale giochi a Ostia. L’ordinanza di arresti domiciliari per lex dirigente, emessa dal gip, è stata eseguita dagli agenti della Squadra Mobile al termine di unindagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma. Secondo gli investigatori, il dirigente di polizia sarebbe intervenuto a seguito di controlli nelle sale giochi gestite dall’indagato, effettuati dal personale delle forze dell’ordine appartenente al commissariato da lui diretto, per assicurare un esito favorevole delle procedure amministrative o, comunque, di minore pregiudizio. Il poliziotto avrebbe informatoinoltre, secondo quanto emerso dalle indagini,il gestore delle saledel controllo imminente presso una sala giochi e si sarebbe adoperato anche affinché non risultasse, presso i suoi locali, la presenza di uno degli esponenti della criminalità della zona. In cambio avrebbe ricevuto il pagamento del canone mensile di locazione di un appartamento a Ostia da parte del gestore. Quest’ultimo è considerato dagli investigatori unpersonaggio”inserito in un contesto criminale lidensedi indubbio spessore”. Come hanno spiegato gli inquirenti, dalle indagini, sono emersi “i contatti e la costante presenza presso le sale giochi da lui gestite di esponenti della criminalità di Ostia, quali Roberto Pergola e Ottavio Spada, detto Marco”.