(Adnkronos) – ”Un ulteriore elemento di novità consente di ritenere egualmente che il reato” contestato a Marcello Minenna “non rappresenti un unicum, quanto, piuttosto, un costante modus operandi delinquenziale, ripetibile in ogni altra istituzione nella quale egli è chiamato a svolgere un ruolo di rilievo, quale è quello attuale di Assessore della Giunta regionale calabrese”. Lo scrive il gip di Forlì
motivando le esigenze cautelari nell’ordinanza che ha portato all’arresto, ai domiciliari, di Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane.
L’elemento nuovo di cui parla riguarda “l’intervenuta notifica nei suoi confronti dell’avviso di conclusione delle indagini dalla Procura della Repubblica di Roma per fatti gravi commessi tra febbraio e dicembre 2020”.
In particolare, spiega il giudice che dall’atto dei pm della Capitale emerge che Minenna è accusato dei reati di violenza, minaccia e calunnia con atto emesso il 31 gennaio scorso in cui risultano persone offese due dirigenti dell’Agenzia delle Dogane. “Reati – sottolinea il gip – che rappresentano espressione chiara della personalità criminale dell’indagato il quale non ha esitato a commettere anche reati al fine di rimuovere ogni funzionario dell’Agenzia delle Dogane che intendesse contrastare la propria gestione padronale di siffatta Istituzione”.