(Adnkronos) – “Diverse industrie, come quella bancaria, hanno un tipo di contatti con il cliente finale per consulenza o per attività di vendita e l’AI può preparare un rapporto sul cliente prima di incontrarlo, può dare delle informazioni che magari sono sfuggite al sistema di CRM aziendale. L’intelligenza artificiale diventa il tuo copilota nella gestione della relazione e supporto alla vendita”. Così Stefano Sperimborgo, managing director di Accenture, in ambito IT Technology Strategy, con focalizzazione sul mercato dei Servizi Finanziari, a margine della presentazione del report “Accenture Technology Vision 2023 – Quando gli atomi incontrano i bit”, lo studio annuale della società di servizi che indaga i principali trend che caratterizzano gli sviluppi tecnologici futuri presentato oggi all’Accenture Innovation Center di Milano.
I campi di applicazione dell’intelligenza artificiale sono diversi, ma :”I clienti oggi sono, per cautela, partiti da ambiti interni” – specifica Sperimborrgo – “Su tutte le industrie vi è un utilizzo classico: l’accesso molto facile e veloce a tutto il Knowledge Management aziendale, tante applicazioni in cui io decido di consultare un set di informazioni che prima magari avevo attraverso una intranet, in modo molto più facile. Poi ci sono applicazioni che cominciano a scalare nell’ambito del Learning e quindi tutta la competenza aziendale nel fare formazione che era già stata virtualizzata, con l’AI ha ulteriori ambiti di diventare ancora più semplice e fruibile”. Altra importante tipologia di applicazione dell’AI è quella in ambito industriale: “Oggi è possibile fare un gemello digitale di un’azienda di produzione, si chiama Digital Twin, dove l’AI ha un ruolo chiave, utile ad avere uno stabilimento di produzione replicato digitalmente che mi fa vedere l’essenziale di ciò che sto facendo, cioè i dati. Non si riescono a digitalizzare le performance di processo, capire se c’è un’anomalia su una macchina e andarla a correggere. Sono dei sensori che traducono la realtà degli atomi nella realtà dei bit, ma fanno sì che la realtà dei bit sia al servizio della realtà dei dati. Questa secondo me è la ricetta finale”.
Per Sperimborgo l’AI “Ci toglierà tante attività più operative, di formalizzazione di realizzazione di manufatti anche digitali, penso alla consulenza, ma ci darà lo spazio e il tempo per essere più creativi e per capire a quel punto, quale sia l’elemento che possa fare la differenza, perché anche se tutte le aziende avranno strumenti di AI, i prodotti finali saranno standardizzati: il vero vantaggio competitivo sarà sempre l’uomo”, conclude.