Come era prevedibile, la disfatta del Pd in queste amministrative restituisce voce alla cosiddetta minoranza interne, gettando il Pd nella bufera. Ed ora il monito è chiaro ed indiscutibile: o si cambia rotta per non continuare a perdere voti e “credibilità” e, dicono senza mezzi termini, Renzi scelga se voler fare il segretario o il premier. Ne ha parlato il deputato Roberto Speranza il quale, per non dover assistere al tracollo, invoca un immediato “cambio di rotta”, in vista della direzione già convocata per venerdì prossimo. “Non ho aspettato le amministrative per esprimermi su questa materia – ha spiegato Speranza, a proposito del doppio incarico segretario e premier di Matteo Renzi- le elezioni danno una clamorosa conferma alle preoccupazioni che avevamo sollevato nei mesi scorsi. Oggi dice ancora il deputato – il Pd rischia di essere il partito del capo qui a Roma e poi una sommatoria di comitati elettorali sul territorio, un Pd megafono di palazzo Chigi, che non riesce a essere fino in fondo un grande partito capace di parlare alla società. Non gioco questo argomento contro la leadership, l’ho detto 3-4 mesi fa ’attenzione questo meccanismo non funziona’. Il doppio incarico segretario-premier non funziona. E’ una valutazione che deve fare Renzi ribadisce Speranza – Ripeto: il doppio incarico non fa bene al Pd e oggi è il momento di cambiare rotta. Il segnale che si ci è arrivato elettori è fortissimo e richiede una risposta politica e la risposta politica deve essere un cambio di rotta. Ha pesato o no la legge sulla buona scuola che ha portato in piazza 600.000 persone contro il Pd? Ci lamentiamo del non volto delle periferie analizza severamente il deputato dem – ma se tu togli la tassa sulla prima casa anche a un miliardario, che messaggio dai a uno che ha una casetta in periferia? Cambiare rotta sulle politiche ma anche “riorganizzare un partito sfilacciato, pieno di commissariamenti e quindi non più credibile nella sua missione nazionale. Cosa c’entra con noi? Ha contribuito a portare l’Italia nel baratro prima del governo Monti e ora ce lo troviamo in casa. E’ stato un errore madornale. Si dica che l’esperienza con Verdini e’ chiusa e che vogliamo ricostruire il centrosinistra”. Quella che potremmo definire una resa dei conti interna, avrà luogo venerdì 24 alle 15
M.