(Adnkronos) – “Un italiano su cinque sta già considerando marchi cinesi e asiatici perché più convenienti, anche se di minore qualità”, ha detto, Gianluca Di Loreto, partner in Bain & Company, a commento dello studio condotto dall’ Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital (Aniasa) e da Bain & Company: “Il vento dell’Est soffia sulle automotive”, durante la ventiduesima edizione del Rapporto Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital (Aniasa) “Muoviamo il Futuro, il noleggio apre la strada ad una mobilità democratica ed ecologica”, che si è tenuta oggi a Roma.
“Il futuro è già qui, l’assetto del mondo dell’industria automobilistica si sta spostando velocemente verso Oriente; è, dunque, necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto automobilistico, puntando sulle eccellenze del Made in Italy”, ha continuato Di Loreto.
In risposta alle esigenze di sostenibilità economica dei consumatori, il mercato italiano sta quindi diventando sempre più appannaggio di costruttori dell’Est, sia asiatici che dell’Est Europa, in grado di produrre auto a costi più competitivi. Per conquistare il mercato del Vecchio Continente, questi operatori stanno sfruttando nuove catene di fornitura, ma anche soluzioni creative, posizionandosi in linea con la domanda del mercato europeo.
Dalla Cina si stanno affacciando nuovi attori nativi in ambito di veicoli elettrificati (EV). Alcuni marchi asiatici, infatti, hanno già scalato molte delle prime posizioni nelle vendite globali di vetture elettrificate, scavalcando anche la nota multinazionale statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche, Tesla. La classifica dei principali produttori di vetture elettrificate è costellata di marchi cinesi, che hanno ormai tolto il podio ai volti storici; l’azienda cinese BYD Auto è, infatti, il primo produttore di auto elettrificate al mondo. Il grosso delle vendite si registra in Cina, ma la quota in Europa è in progressivo aumento. Lo spostamento dell’assetto verso l’Oriente è particolarmente evidente anche sulle quote di produzione, dove l’Europa ha ceduto il ruolo di principale produttore alla Cina, che già oggi ha raggiunto il quarto posto nella classifica dei Paesi che hanno registrato il maggior numero di brevetti in Europa, con l’Italia solo in undicesima posizione.
I costruttori dell’Est Europa e asiatici, secondo la tendenza attuale, conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato in Italia pari al 4% entro il 2030, a scapito dei marchi tradizionali del Vecchio Continente. Dal 2015 ad oggi, secondo le stime, l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300 mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina. “Solo attraverso il progressivo superamento delle vecchie tecnologie, storico fiore all’occhiello del Paese, e lo sviluppo di nuovi centri di eccellenza e competenza nel mondo dell’elettrificazione, l’Italia potrà competere ed invertire l’attuale tendenza di mercato”, ha concluso Di Loreto.