(Adnkronos) – “Io non so cosa vuole fare Renzi. Parleremo con tutti i partiti. Ma c’è un dato di fatto, non si ricuce con un Renzi che dice io vado da un’altra parte. In Azione convivono bene persone del Pd con altre come Carfagna”. Così Carlo Calenda ad Agorà su Rai3.
“D’Amato l’ho sentito tante volte. E’ una persona di qualità, conta perché sa fare accadere le cose. So che ci sono tante persone in sofferenza. Sarei felicissimo se D’Amato mi chiedesse di entrare in Azione. Come sarei felicissimo degli amministratori sindaci… che si misurano con la capacità di fare accadere le cose. Noi – sottolinea – vogliamo costruire un partito di amministratori”.
Quanto a Renzi, “credo che si voleva tenere le mani libere e non fare sicuramente il Partito unico. Io lo avevo promesso a un milione e 400mila elettori, ma non è andata così”, dice Calenda.
Con il Pd vede una alleanza strutturale? “No perché la linea con i 5S io non la condivido. Penso che servano investimenti strutturali e che la transizione ecologica sia una cosa complessa. Non penso che il problema del lavoro si risolva con sussidi a pioggia. Io considero la politica dei 5S molto dannosa per il Paese”, risponde il leader di Azione. E spiega che “sono tante le ragioni di dissenso con Schlein. Forse è tempo di costruire un’area liberal democratica vera”.
Poi sulla riforma della giustizia: “Noi la abbiamo presentata identica. Nella scorsa legislatura Enrico Costa ha presentato un disegno identico a questo. E che persona o partito saremmo se dicessi no solo perché proposto dal centrodestra? E’ morto Berlusconi ma continuiamo ad essere berlusconiani e anti berlusconiani. Non c’è mai il Paese”.
Riguardo al commissario per il dopo alluvione in Emilia Romagna, Calenda dice: “Bonaccini ha amministrato bene, conosce i problemi. Pensavo ‘che bello vedere Meloni insieme a Bonaccini'” invece dire no alla sua nomina a commissario denota “mancanza di serietà e di senso delle istituzioni”.