(Adnkronos) – “Non vogliamo sapere perché l’avete presa, ma per favore lasciatela andare, fatela tornare a casa”. E’ l’appello, lanciato attraverso il programma ‘Chi l’ha visto?’ di Rai 3, da Katherine Alvarez e Miguel Angel Romero Chiccllo, genitori peruviani di Mia Kataleya Chicllo Alvarez, chiamata dai familiari Kata, la bambina di 5 anni della quale non si hanno più notizie dal primo pomeriggio di sabato 10 giugno, quando è scomparsa a Firenze dall’ex hotel Astor occupato dove abita con la famiglia.
“Non ho problemi con nessuno, qualcuno l’ha presa ma non capisco perché fare una cosa del genere. Aiutateci a ritrovarla”, ha detto il padre della piccola Kata, che da ieri è stato scarcerato dopo essere finito nel penitenziario fiorentino di Sollicciano per scontare una pena di 2 anni e 6 mesi per un furto di un portafoglio e per indebito utilizzo di carte di credito. “Hanno rapito mia figlia, è stato pianificato tutto. Sanno cosa hanno fatto, loro”, ha aggiunto il padre, anche se poi ha escluso la vendetta o una punizione per la sua famiglia.
Le indagini dei carabinieri sembrano aver imboccato una corsia preferenziale: è quella della faida interna all’ex hotel occupato, con il racket degli affitti con tanto di prezzario (1.200 euro per una stanza con bagno, 800 per una senza) che vedrebbe contrapposti tre clan, due di peruviani, e la famiglia di Kata farebbe parte di uno di questi, e uno di rumeni. Quella del racket non è comunque l’unica pista battuta. Il fratellino di Kata ha parlato di un uomo con i palloncini che avrebbe gironzolato sabato intorno all’hotel. L’ipotesi legata alla pedofilia non viene scartata a priori.
L’ultimo video di Kata