Mentre la questione migranti si rinnova quotidianamente con unemorragia di sbarchi e, purtroppo, morti che segnano il lavoro dei nostri uomini nel Mar mediterraneo, dallEuropa giunge lennesima ciliegina sulla torta: “Il ritmo delle ricollocazione deve accelerare” diversamente, avverte Mina Andreeva (portavoce della Commissione), scatterà la procedura dinfrazione. Come spiega la portavoce, ad oggi è stato evaso appena l’1% delle promesse 160mila relocation. La Andreeva non nega che vi siano “progressi”, ma si tratta di una decisione “è legalmente vincolante”, e dunque “deve essere messa in atto da chi l’ha presa”. Dal canto suo la Commissione ha già spedito da Bruxelles le lettere di avvertimento” ai governi e, “se necessario, non ci vergogneremo di esercitare i nostri poteri come guardiani dei trattati”. “Ad oggi abbiamo avuto 1816 persone ricollocate da Italia e Grecia”, precisa Andreeva, “Nei nostri rapporti sulle relocation abbiamo sottolineato che il ritmo deve accelerare. Proprio ieri prosegue – 45 persone sono state ricollocate dalla Grecia alla Spagna. Quello che vediamo in termini di progresso è che per la prima volta, da una settimana, vediamo ricollocazioni su base quotidiana. E’ un segno incoraggiante, ma naturalmente i progressi devono aumentare. E’ esattamente per questo che il Commissario Avramopoulos ma anche il primo vicepresidente Timmermans ed il presidente Juncker hanno costantemente ricordato agli stati membri che stiamo parlando di una decisione legalmente vincolante, una legge europea che deve essere messa in atto da chi ha preso la decisione nel Consiglio. La Commissione è guardiana dei Trattati e può lanciare procedure di infrazione. Abbiamo inviato lettere di avvertimento e, se necessario, non ci vergogneremo di esercitare i nostri poteri come guardiani dei trattati. Informeremo quando questa decisione sarà stata presa”.
M.