Può considerarsi fortunato il viceministro degli Esteri di Pyongyang, Kung Sok Ung, rimosso dal suo incarico e confinato con la famiglia in una fattoria di una zona rurale. Solitamente infatti, il leader nordcoreano Kim Jong Un, quando vuol punire qualcuno non va tanto per il sottile scegliendo punizioni estreme come la fucilazione. L’epurazione del 72enne, spiega il quotidiano sudcoreano JoonAng Ilbo, è stata ordinata dopo la defezione di Thae Yong-Ho, numero due dell’ambasciata nordcoreana a Londra, fuggito quest’estate con la sua famiglia verso la Corea del Sud. “Dopo la defezione di Thae Yong-Ho a fine luglio- spiega una fonte interna – c’è stata un’ispezione approfondita del ministero degli Esteri tutti i giorni. Kung Sok-Ung è stato ritenuto responsabile per le ambasciate in Europa e epurato come conseguenza della sua cattiva gestione”. A quanto si è poi appreso, anche altri quattro alti diplomatici che si occupano di affari europei hanno subito la stessa sorte.
M.