(Adnkronos) – “Più complessa per il formato e più divisiva per i temi politici trattati”. Con questi due aggettivi Zerocalcare, al secolo Michele Rech, descrive la nuova serie d’animazione tv in sei episodi per Netflix, ‘Questo mondo non mi renderà cattivo’ al debutto domani; la seconda dopo il felice esordio con ‘Strappare lungo i bordi’, anche se era stata pensata e scritta prima. “Ma non era ancora da fare”, sottolinea durante la presentazione a Roma all’ex Mattatoio di Testaccio. “La prima esperienza mi ha fatto capire i miei limiti ma anche il modo per colmarli: a quel punto, mi sono sentito sicuro per quest’altra serie”, confessa.
Il titolo è ispirato dall’omonimo brano del cantautore romano Path. Quanto all’affermazione che contiene, “non è una mia esclamazione, semmai è un auspicio rispetto alla realtà che abbiamo attorno, specie nei momenti di crisi che possono portarci a sgomitare e a calpestare gli altri”, spiega Zerocalcare esortando al contrario a “non dare mai risposte individuali ma collettive ai problemi, iniziando dal non lasciare mai indietro nessuno”. Speranze per il futuro? “Io, in genere, sono un tipo crepuscolare…”, si limita a rispondere, lasciando intendere comunque un pessimismo di fondo.
Zerocalcare affronta direttamente il tema delle migrazioni, specifica che “chi è contro l’accoglienza non è per forza un fascista, anche se oramai pare non essere più un ostacolo provenire politicamente da quel mondo e porsi in continuità ideale con il fascismo”. Però, tiene a prendere posizione, affermando di essere “contro chi su questi temi fa speculazioni politiche per tornaconto elettorale”. A proposito del fare tornare i conti, “non ho mai acceso polemiche per avere più visibilità – assicura – ho trovato una mia nicchia editoriale, ma non vendo mica quanto Bruno Vespa!”.
La ‘coscienza di Zero’ sarà ancora una volta affidata alla voce di Valerio Mastandrea. E a Zero, Sarah, Secco e l’Armadillo – già presenti in ‘Strappare lungo i bordi’ – si aggiungerà in ‘Questo mondo non mi renderà cattivo’ un nuovo personaggio, Cesare, “in realtà un insieme di persone in una”, lo descrive Zerocalcare.
La trama vede un vecchio amico tornare nel suo quartiere dopo diversi anni di assenza e faticare a riconoscere il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui, ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo.
“Si racconta la difficoltà a rimanere sé stessi in mezzo alle contraddizioni della vita – spiegano le note di regia – Il titolo stesso della serie rappresenta una sorta di mantra, una frase che sembra aleggiare su tutte le decisioni che i protagonisti si trovano a dover prendere nel corso della storia, quasi per autoconvincersi nei momenti più difficili, quelli in cui diventa più forte il rischio di fare scelte sbagliate e rinnegare i propri ideali, pur di togliersi dai guai”. (di Enzo Bonaiuto)