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Ricoveri ospedalieri in Italia: 2021 e 2020 a confronto. Ecco i dati e le strutture più virtuose

In base a un’indagine di Doveecomemicuro.it nel 2021, dopo il forte rallentamento del 2020 causato dall’emergenza Covid-19, si registra una ripresa delle attività ospedaliere, senza raggiungere però i livelli prepandemici.

Ricoveri ospedalieri: per volume annuo di interventi di bypass aorto-coronarico isolato: al 1° e al 2° posto si riconfermano il Policlinico A. Gemelli ed il Campus Bio-Medico di Roma

Per quanto riguarda il bypass aorto-coronarico isolato, che nel 2020 aveva visto dimezzate da 20 a 10 le strutture italiane in linea con il valore minimo di 200 interventi annui, nel 2021 si registra un parziale recupero: le strutture “rispettose” salgono infatti da 10 a 15.

Sul portale è disponibile la lista di strutture ordinata per volume annuo di interventi di bypass aorto-coronarico isolato: al 1° e al 2° posto si riconfermano rispettivamente il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma seguiti, al 3°, dal Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA) – GVM Care & Research.

Ricoveri ospedalieri: confrontando i dati con quelli prepandemici, risulta però evidente come persista una riduzione dell’attività

Insomma, il 2021 è stato l’anno della ripresa dopo il forte rallentamento delle attività ospedaliere causato dalla pandemia da Covid-19: rispetto al 2020 si registrano 500mila ricoveri in più. Confrontando i dati con quelli prepandemici, risulta però evidente come persista una riduzione dell’attività: i ricoveri che mancano all’appello rispetto al 2019 sono, infatti, ancora circa 1 milione e 200mila (-14%). Il recupero, seppur parziale, riguarda soprattutto i ricoveri programmati (differibili), che nel 2020 si erano ridotti di un quarto, ma rimane uno scostamento pari a un -16% rispetto al 2019. Se si guarda al biennio 2020-2021 la riduzione complessiva, in base al Programma Nazionale Esiti 2022 relativo all’anno 2021, curato da Agenas in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma, è di 2 milioni e 900mila ricoveri.

Ricoveri ospedalieri: in che misura il crollo ha inciso sul rispetto degli standard qualitativi relativi all’assistenza ospedaliera?

Il portale di public reporting in ambito sanitario Doveecomemicuro.it ha indagato questo aspetto mettendo a confronto la situazione del 2021 con quella del 2020.

In linea con quanto stabilito dal Decreto Ministeriale n° 70 del 2015 sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera, le strutture sanitarie sono tenute a raggiungere volumi minimi di attività. Le evidenze scientifiche, infatti, dimostrano come alti volumi abbiano un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure. La contrazione dei ricoveri totali nel 2020, anno in cui è incominciata la pandemia da Covid-19, ha, però, inciso negativamente sulla quota di ospedali in linea con le soglie fissate in molti ambiti. Nel 2021 si assiste a un parziale recupero anche se in molti casi i livelli prepandemici non vengono ancora raggiunti”, spiega la prof.ssa Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di Doveecomemicuro.it.

Tra i dati che colpivano di più riguardo al 2020 c’erano quelli relativi al bypass aorto-coronarico isolato – cioè non associato ad interventi sulle valvole o di rimozione di placche dalle arterie -, dove le strutture in linea con lo standard minimo di 200 interventi annui si erano addirittura dimezzate, passando da 20 a 10. Nel 2021 si registra un aumento delle strutture rispettose, che salgono da 10 a 15 a fronte di un numero totale di strutture leggermente ridotto rispetto al 2019.

Vediamo quanto è aumentata rispetto al 2020 e quanto si discosta rispetto ai livelli prepandemici la quota di strutture ospedaliere in linea con gli standard nazionali per quanto riguarda una selezione di indicatori dell’area cardiovascolare, dell’area muscolo-scheletrica e di chirurgia oncologica.

Ricoveri ospedalieri: ecco i dati relativi all’Area cardiovascolare

Infarto Miocardico Acuto (IMA)Volumi IMA: in aumento di 1 punto percentuale le strutture in linea con lo standard rispetto al 2020

Nel 2021, su un totale di 535 strutture, 322 (pari al 60,2% del totale) rispettano la soglia fissata dalle autorità ministeriali di minimo 100 ricoveri annui per IMA.

Nel 2020, a rispettare lo standard erano 328 centri (pari al 59,1% delle 555 strutture totali) mentre nel 2019 a essere in linea erano 362 centri (pari al 62,4% delle 580 strutture totali). (N.B.: nel calcolo si è tenuto conto solo dei centri che hanno assistito almeno 10 casi).

Ricoveri ospedalieri: al -9,6% i ricoveri per IMA rispetto al trend pre-pandemico

Già in fase prepandemica il trend dei ricoveri per Infarto Miocardico Acuto (IMA) era in diminuzione.Questo è in parte attribuibile a un effettivo calo degli eventi dovuto all’adozione di politiche sanitarie efficaci sul contrasto dei fattori di rischio per le malattie ischemiche, quali il fumo di tabacco, il consumo di alcol, la sedentarietà e l’alimentazione sbilanciata, e in parte il prodotto di una migliore qualità della codifica delle Schede Dimissione Ospedaliera (SDO)”, scrivono gli autori del PNE 2022. Nel 2021, si registra un lieve aumento dei ricoveri (circa 900 in più rispetto al 2020), con un riavvicinamento solo parziale al trend prepandemico: la riduzione sul valore atteso è del 9,6% (pari a circa 11.300 ricoveri in meno). Nel biennio 2020- 2021, la diminuzione complessiva rispetto al trend è stimabile in circa 26 mila ricoveri”.

Ricoveri ospedalieri: ecco i dati relativi al bypass aorto-coronarico isolato

 Volumi bypass aorto-coronarico isolato: in aumento di circa 5 punti percentuali le strutture in linea con lo standard rispetto al 2020

Nel 2021, su un totale di 93 strutture, 15 (pari al 16,1%) rispettano la soglia fissata dalle autorità ministeriali di minimo 200 interventi annui per il bypass aorto-coronarico.

Nel 2020, a rispettare lo standard erano 10 centri (pari al 10,9% delle 92 strutture totali), mentre nel 2019 a essere in linea erano 20 centri (pari al 21,3% delle 94 strutture totali). (N.B.: nel calcolo si è tenuto conto solo dei centri che hanno eseguito minimo 5 interventi).

-14% interventi di bypass aorto-coronarico isolato (BAC) rispetto al trend prepandemico

Se nel 2020 gli interventi di bypass aorto-coronarico isolato erano scesi del 24% rispetto al valore atteso, nel 2021 si registra un parziale recupero del gap, con uno scostamento dal trend stimabile intorno al 14% (pari a circa 1.900 ricoveri in meno).

Nel biennio 2020-2021, la riduzione complessiva rispetto al trend è quantificabile in circa 5 mila ricoveri. “Il ricorso a questa procedura, in Italia, era in calo già in epoca prepandemica, ma nel 2020 si è verificata una drastica contrazione della casistica”, spiegano gli autori del PNE 2022. Nel 2021 si assiste a un parziale recupero.

Come infatti vedremo, sono 15 le strutture che riescono a superare la soglia dei 200 interventi l’anno, numero in crescita rispetto alle 10 dell’anno precedente ma ancora basso anche tenuto conto che in queste strutture si concentra solo circa un terzo della casistica.

Ricoveri ospedalieri: ecco i dati relativi all’area muscolo-scheletrica

 Frattura del collo del femore – Volumi frattura del collo del femore: in aumento di circa 2 punti percentuali i centri in linea con lo standard rispetto al 2020
Nel 2021, su un totale di 559 strutture, 409 (pari al 73,2%) rispettano la soglia fissata dalle autorità ministeriali di minimo 75 interventi annui per frattura del collo del femore. Nel 2020, a rispettare lo standard erano 407 strutture (pari al 70,9% delle 574 strutture totali), mentre nel 2019 a essere in linea erano 426 centri (pari al 76,3% delle 558 strutture totali). (N.B.: nel calcolo si è tenuto conto solo dei centri che hanno eseguito minimo 5 interventi).
-6% ricoveri per frattura del collo del femore rispetto al trend prepandemico
Nel quinquennio 2015-2019 il volume di ricoveri chirurgici per frattura di femore aveva registrato un progressivo aumento (pari a un +5%). “A fronte di una contrazione delle ospedalizzazioni nel 2020 (pari a 6.435 ricoveri in meno), nel 2021 si registra un lieve recupero (circa 2.600 ricoveri in più rispetto all’anno precedente), con un parziale riavvicinamento al trend prepandemico (-6%, pari a circa 5.800 ricoveri in meno rispetto all’atteso). Nel biennio 2020-2021, la riduzione complessiva rispetto al trend è stimabile in circa 13 mila ricoveri”, spiegano gli autori del PNE 2022. “Tale riduzione è almeno in parte da addebitare a una minore occorrenza di traumatismi a seguito della minore mobilità della popolazione durante le fasi di lockdown”.

Ricoveri ospedalieri: ecco i dati relativi alle protesi d’anca

Volumi interventi per protesi d’anca: in aumento di circa 8 punti percentuali le strutture in linea con lo standard rispetto al 2020

Nel 2021, su un totale di 697 strutture, 404 (pari al 58%) rispettano la soglia fissata dalle autorità ministeriali di minimo 100 interventi annui per protesi d’anca.

Nel 2020, a rispettare lo standard erano 364 centri (pari al 50,3% delle 724 strutture totali) mentre nel 2019 a essere in linea erano 415 centri (pari al 57% delle 728 strutture totali). (N.B.: nel calcolo si è tenuto conto solo dei centri che hanno eseguito minimo 5 interventi).

 -5% interventi di protesi d’anca rispetto al trend prepandemico
Nei cinque anni precedenti la pandemia gli interventi di protesi d’anca avevano fatto registrare un aumento dell’11%. Nel corso della pandemia, la chirurgia ortopedica ha subìto una marcata riduzione, soprattutto per quanto riguarda la quota d’interventi non strettamente legati a condizioni di urgenza”, spiegano gli autori del PNE 2022. “Mentre nel 2020 si era registrata una decisa contrazione della casistica d’interventi per protesi d’anca (-18%) rispetto al trend prepandemico, nel 2021 si osserva una spiccata ripresa con un aumento di 18mila interventi sull’anno precedente e un riavvicinamento al trend (-5%) quantificabile in circa 6mila ricoveri in meno rispetto all’atteso. Nel biennio 2020-2021 la riduzione complessiva rispetto al trend è stimabile in circa 27 mila ricoveri”.

Ricoveri ospedalieri: ecco i dati relativi alla chirurgia oncologica

Tumore al senoVolumi interventi per tumore alla mammella: in aumento di circa 8 punti percentuali le strutture in linea con lo standard rispetto al 2020

Nel 2021, su un totale di 373 strutture, 145 (pari al 38,9%) rispettano la soglia fissata dalle autorità ministeriali di minimo 150 interventi annui per interventi per tumore alla mammella.

Nel 2020, a rispettare lo standard erano 122 centri pari al 30,6% delle 399 strutture totali), mentre nel 2019 a essere in linea erano 142 centri (pari al 33,5% delle 424 strutture totali). (N.B.: nel calcolo si è tenuto conto solo dei centri che hanno eseguito minimo 5 interventi).

-1,2%: interventi per tumore della mammella rispetto al trend prepandemico

Nel periodo prepandemico si era evidenziato un lieve incremento del volume di ricoveri per tumore maligno della mammella, pari a un +2,8%. Nel 2020, si era verificata una significativa riduzione dell’ospedalizzazione, quantificabile in circa 6.300 ricoveri in meno rispetto al 2019 e stimabile intorno a -11% se si considera il trend prepandemico. Nel 2021, si assiste a un’importante ripresa con un aumento di 6.700 interventi sull’anno precedente e un riallineamento al trend (-1,2%), quantificabile in circa 800 ricoveri in meno rispetto all’atteso”, spiegano gli autori del PNE 2022. “Nel biennio 2020-2021, la riduzione complessiva rispetto al trend è stimabile in circa 7.800 ricoveri”.

Bypass aorto-coronarico isolato, ecco le 15 strutture che nel 2021 rispettano lo standard di 200 interventi annui

  1. Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (n° interventi: 449)
  2. Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma (n° interventi: 301)
  3. Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) – GVM Care & Research (n° interventi: 291)
  4. Azienda Ospedaliera OO. RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno (n° interventi: 290)
  5. Ospedale Del Cuore G. Pasquinucci – Fondazione Gabriele Monasterio di Massa (n° interventi: 274)
  6. Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Chieti – ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti (n° interventi: 272)
  7. Ospedale Ca’ Foncello di Treviso – ULSS 2 Marca Trevigiana (n° interventi: 263)
  8. Ospedale San Bortolo di Vicenza – ULSS 8 Berica (n° interventi: 241)
  9. Ospedale Civile di Legnano – ASST Ovest Milanese (n° interventi: 236)

10.Casa di Cura Montevergine di Mercogliano (AV) (n° interventi: 232)

11.Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona – Presidio Umberto I (n° interventi: 222)

12.Hesperia Hospital di Modena – Garofalo Health Care (n° interventi: 211)

13.Azienda Ospedaliera Mater Domini di Catanzaro (n° interventi: 208)

14.Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (n° interventi: 206)

15.Presidio Ospedaliero Universitario Santa Maria della Misericordia di Udine – ASU Friuli Centrale (n° interventi: 204)

Max