Sabato sera, un detenuto italiano di circa 25 anni, con posizione giuridica definitivo per reati contro il patrimonio, ha aggredito senza alcuna ragione un agente di Polizia Penitenziaria che è poi dovuto ricorrere alle cure dell’Ospedale civile. L’agente era solo nella Sezione detentiva e, grazie alla sorveglianza dinamica, il detenuto era libero di muoversi tra i reparti. L’agente avrebbe tentato di attivare il pulsante di allarme contro le aggressioni presente nel Reparto ma la stesso non funzionava… Così è lasciata la Polizia Penitenziaria a Cremona, allo sbando e senza alcuna tutela: una vergogna. Una denuncia assurda, quella manifestata da Alfonso Greco, del Sappe Lombardia che, (esprimendo solidarietà e vicinanza allagente). Limpossibilità da parte del poliziotto, di poter azionare lallarme del reparto perché fuori uso, innesta anche la rabbia di Donato Capece, segretario generale del Sappe, che aggiunge: la Polizia Penitenziaria, nelle diciotto carceri della Regione Lombardia, è formata da persone che nonostante linsostenibile, pericoloso e stressante affollamento al 31 agosto scorso erano infatti detenute nelle celle 7.927 persone rispetto ai 6.120 posti letto regolamentari – credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso didentità e dorgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando molti suicidi di detenuti o contenendo gli effetti devastanti di altrettanto numerosi atti di autolesionismo”.
M.