Cucchi rischio processo per 8 carabinieri: si è chiusa linchiesta sui depistaggi del caso Cucchi e 8 carabinieri sono a rischio processo: è questa la sintesi dei nuovi risvolti della tragica e controversa vicenda di Cucchi la cui morte è ancora al centro di mille polemiche, di dolore e rabbia soprattutto, ma anche di nuovi risvolti processuali e procedurali.
Lavviso di fine delle indagini, atto che anticipa di norma la
richiesta di rinvio a giudizio, va a colpire tra gli altri il
generale Alessandro Casarsa, allepoca dei fatti comandante del
Gruppo Roma, e il colonnello Lorenzo Sabatino, responsabile del
reparto operativo.
Cucchi rischio processo per 8
carabinieri: favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia tra i reati
contestati
Falso, favoreggiamento, omessa denuncia
e calunnia: sono i reati contestati agli otto militari dellArma che
sono entrati nel procedimento bis sui depistaggi legati al drammatico
pestaggio di Stefano Cucchi il tristemente noto geometra di 32 anni
morto il 22 ottobre del 2009 allospedale Sandro Pertini a sei giorni
dallarresto dai carabinieri per detenzione di droga. Come
anticipato, tra le persone a cui è arrivato lavviso spicca anche
il generale Alessandro Casarsa, che allora era comandante del Gruppo
Roma, ed anche il colonnello Lorenzo Sabatino, responsabile del
reparto operativo. Il provvedimento, 415 bis, è a firma del pm
Giovanni Musarò e dal procuratore Giuseppe Pignatone. Tra
carabinieri che rischiano il processo cè Francesco Cavallo,
tenente colonnello e allepoca ufficiale addetto al comando del
gruppo Roma, Luciano Soligo, allora maggiore e comandante della
Compagnia di Montesacro e Massimiliano Colombo Labriola, luogotenente
e comandante di Tor Sapienza, oltre ancora a Francesco Di Sano,
carabiniere scelto in servizio presso Tor Sapienza, il capitano
Tiziano Testarmata e Luca De Cianni, militare autore di una nota di
pg. A vario titolo, sono accusati dalla
procura di concorso nel reato di falso, omessa denuncia, e
favoreggiamento, falso e calunnia. La vicenda di Cucchi, dunque, continua ad essere apertissima e a lasciare continui strascichi dietro di sé e a proseguire, anche dal punto di vista procedurale e processuale, su diversi binari tutti sotto la lente dingrandimento del giudizio della storia.