(Adnkronos) – Salman Rushdie è riapparso in pubblico per la prima volta a New York dopo l’aggressione a colpi di coltello subita negli Stati Uniti durante un festival letterario nell’estate scorsa. L’occasione è stato il gala organizzato nella serata di giovedì 18 maggio dal Pen Club America, un’organizzazione che si batte per la libertà di parola e per i diritti degli scrittori. Il celebre romanziere di origine indiana, naturalizzato cittadino britannico e statunitense, residente da tempo a New York, ha ricevuto per l’occasione un premio onorario dal Pen Club America, di cui è ex presidente.
Il 75enne Rushdie, che portava gli occhiali con una lente nera sull’occhio destro rimasto ferito durante l’aggressione, è stato fotografato per la prima volta sul tappeto rosso dell’American Museum of Natural History vicino a Central Park a Manhattan. La sua presenza non era stata annunciata ed è stata una sorpresa per i 700 ospiti del gala. Pen Club America, “un’organizzazione che lavora per la libertà di espressione, non è mai stata così importante”, ha detto Salman Rushdie. “Il terrorismo non deve terrorizzarci. La violenza non deve scoraggiarci. La lotta per la libertà continua”, ha affermato lo scrittore in francese, spagnolo e inglese.
Il 12 agosto scorso Rushdie era stato invitato a un festival letterario a Chautauqua, una cittadina nel nord dello stato di New York: mentre stava parlando, un giovane libanese-americano sospettato di simpatie iraniane sciite è salito sul palco e lo ha aggredito, colpendo una decina di volte con un coltello. L’aggressore è stato subito dopo bloccato dai partecipanti alla conferenza e dai poliziotti, arrestato, incriminato e incarcerato in attesa del processo.
“Se non fosse stato per queste persone, io oggi non sarei qui. Quel giorno ero io il bersaglio, ma loro sono stati degli eroi. Devo a loro la mia vita, mi hanno salvato”, ha detto Salman Rushdie a proposito dei suoi soccorritori. Nello scorso ottobre l’agente letterario di Rushdie, Andrew Wylie, aveva rivelato che lo scrittore ha perso la vista da un occhio e la mobilità da una mano. A febbraio, in occasione del lancio del suo ultimo romanzo, ‘Victory City’ (in Italia apparso da Mondadori), Rushdie aveva dichiarato in un’intervista di soffrire di un disturbo da stress post-traumatico.