La Roma più bella della stagione, un Mourinho in versione raffinato stratega oltre che consueto capopopolo, uno stadio Olimpico colorato e passionale come non mai. Il risultato è la quarta semifinale europea ottenuta nelle ultime sei stagioni (solo il Real Madrid ha fatto lo stesso, naturalmente con le dovute proporzioni) e la convinzione che questa squadra sia capace di mettere il cuore oltre l’ostacolo.
Alzi la mano chi, dopo gli infortuni sanguinosi di Wijnaldum e Smalling e il pareggio improvviso degli olandesi a 10’ dalla fine (goal arrivato non a caso pochi minuti dopo l’uscita dal campo del centrale difensivo), non abbia pensato alla solita beffa e alle innumerevoli partite del cuore finite in malo modo dopo rimonte sperate e vanificate.
Stavolta no. Perché sono i fuoriclasse a fare la differenza nei momenti decisivi e la squadra di Mourinho può contare quest’anno su Dybala che seppure a mezzo servizio decide il destino dei giallorossi con una giocata da campione (il suo goal è da far vedere e rivedere nelle scuole calcio). All’ultimo respiro con cuore, tecnica, personalità e maturità, la Roma annienta nei supplementari gli olandesi dimostratisi al ritorno l’ottima squadra che non si era vista all’andata.
Ma la gara stasera l’ha vinta soprattutto Mourinho, capace di ragionare con rigore e razionalità in previsione di una gara che avrebbe potuto facilmente allungarsi oltre il 90’. Ed ecco, giustamente, Dybala sacrificato in panchina e pronto ad entrare nei momenti decisivi con Abraham pronto a subentrare a Belotti. Peccato che i piano tattico si sia complicato dopo l’ennesimo infortunio di Wijnaldum all’alba della gara ma un magnifico El Shaarawy, pronto a ricoprire quattro ruoli diversi nel periodo in cui è stato impiegato, ha testimoniato alla perfezione il sacrificio e l’umiltà di un gruppo disposto a tutto pur di centrare l’obiettivo.
Qualificazione ampiamente meritata nell’arco delle due partite (anche ieri due pali centrati che portano a 29 lo score totale) e Roma telecomandata a centrocampo da una magistrale prova del 35enne Matic, in assoluto il migliore in campo con Dybala e uno da clonare per temperamento e geometrie di gioco.
Ora la sfida coi tedeschi del Bayer Leverkusen ma prima la doppia sfida in campionato con Atalanta e Milan da giocarsi forse senza Smalling. Vere e proprie finali da giocare senza appello dopo la sentenza che ha restituito (almeno per ora) i 15 punti alla Juve. Per la classifica finale di questo campionato falsato (comunque la si pensi sulle presunte malefatte bianconere) bisognerà attendere chissà quanto…
Le pagelle di Roma- Feyenoord 4-1 (Dts)
Rui Patricio 7, Mancini 6,5, Smalling 6,5 (dal 79’ Celik 6), Llorente 6 (dal 72’ Ibanez 7), Zalewski 6 (dal 72’ Dybala 8), Cristante 6,5, Matic 8, Wijnaldum ng (dal 21’ El Shaarawy 7, dal 106’ Kumbulla ng), Spinazzola 6,5, Pellegrini 7, Belotti 6 (dal 72’ Abraham 6,5). All. Mourinho 8
Claudio Fontanini