(Adnkronos) – Gli edifici dell’Ue sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra e, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati in seguito all’Accordo di Parigi, è fondamentale intervenire per rendere il settore più efficiente e sostenibile. In Italia solo il 4% degli asset manager stima che la maggioranza degli immobili commerciali (almeno l’80%) che hanno in gestione raggiungerà il traguardo “Net Zero” entro il 2050, ma il 74% si sta attrezzando per migliorare le performance Esg dei propri asset investendo in competenze e tecnologie, a dimostrazione di un crescente impegno per accelerare la transizione sostenibile del mercato.
È questa la fotografia scattata dalla ricerca “Overcoming the energy crisis in commercial Real Estate”, condotta da Deepki, società di data intelligence Esg, su 250 gestori di immobili commerciali in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna con il fine di analizzare l’impatto della crisi energetica nel Real Estate commerciale e le strategie ESG che le società stanno implementando per migliorare la sostenibilità dei loro portafogli.
Secondo gli analisti, la sostenibilità, peraltro, non ha solo ricadute ambientali e sociali, ma conviene anche da un punto di vista finanziario: secondo 6 asset manager su 10 in Italia, gli immobili commerciali “Green Premium” – ovvero immobili di qualità, più duraturi nel tempo e efficienti dal punto di vista energetico- possono aumentare il proprio valore fino al +20% e registrare un importante incremento sia dei rendimento da locazione sia dei periodi di occupazione.
“Sebbene siano pochi gli asset manager in Italia che ritengono di riuscire a raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di CO₂ per il proprio portafoglio, dalla ricerca emerge come sostenibilità ed efficienza energetica siano sempre più una priorità per il settore immobiliare commerciale – commenta Vincent Bryant, Ceo e Co-Founder di Deepki.
La maggioranza delle società – aggiunge Bryant – sta investendo per migliorare le performance ESG dei propri asset e formulare strategie Esg a lungo termine, non solo per ridurre il costo delle bollette e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ma anche per aumentare le possibilità di capitalizzare sugli immobili green, che stanno registrando un significativo aumento sia del proprio valore sia dei rendimenti da locazione”.