Home ATTUALITÀ Superbonus, più tempo per villette e cessione credito: tutte le novità

    Superbonus, più tempo per villette e cessione credito: tutte le novità

    (Adnkronos) – Il decreto Superbonus è legge. Con 94 sì, 72 voti contrari e due astenuti l’Aula del Senato ha approvato con la fiducia il testo, licenziato prima dalla Camera (172 voti a favore, contrari 114, 1 astenuto), che doveva essere convertito entro il 17 aprile.  

    Tra le novità introdotte dal Parlamento, ricorda Confesercenti.it, ci sono sei mesi in più per ottenere il 110% sui lavori delle villette; lo sconto in fattura e cessione del credito ancora possibili per chi deve installare una caldaia o degli infissi nuovi; la compensazione dei crediti incagliati con i titoli di Stato. Arriva poi un veicolo finanziario che vede impegnate le grandi società pubbliche, con Enel X in testa, e coinvolgerà anche banche e altre istituzioni finanziarie.  

    Eccole nel dettaglio. 

    STOP ALLO SCONTO IN FATTURA E ALLE CESSIONI
     

    La data spartiacque rimane come previsto il 17 febbraio: dall’entrata in vigore del decreto le operazioni che hanno permesso di effettuare i lavori senza tirare fuori un euro di tasca sono vietate. Proprio le cessioni hanno infatti garantito ai bonus un successo indiscutibile ma hanno anche fatto lievitare i costi per lo Stato e proliferare le frodi. 

    LE ECCEZIONI, DAL SISMABONUS ALLE CASE POPOLARI
     

    Fatta la norma sono arrivate le deroghe. Ad essere esclusi dallo stop alle cessioni saranno innanzitutto i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli sugli immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Eccezione anche per Iacp, onlus e cooperative di abitazione. Lo stop non toccherà nemmeno i lavori di riqualificazione urbana. 

    SOLUZIONE ANCHE PER GLI INFISSI E LE CALDAIE
     

    Si è deciso di intervenire anche sul fronte della cosiddetta edilizia libera: nel caso in cui non ci sia stato ancora l’avvio dei lavori entro il 16 febbraio, basterà aver versato l’acconto per ottenere comunque il diritto a sconto e cessione. In assenza di un acconto, dovrà essere provata l’esistenza di un accordo vincolante con la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. La dichiarazione falsa implica la responsabilità penale. 

    SALVE LE CESSIONI 2022
     

    Le spese dello scorso anno potranno essere ancora cedute anche oltre l’attuale scadenza del 31 marzo a fronte di una sanzione di 250 euro. Alla Camera è stata infatti riconosciuta la possibilità di effettuare la comunicazione nel caso in cui il contratto di cessione non sia stato ancora concluso. Si applicherà la remissione in bonis valida fino al 30 novembre. 

    PIU’ TEMPO PER LE VILLETTE 

    I cantieri negli edifici unifamiliari saranno ‘salvi’ ancora per un po’. Scavalcando l’attuale termine del 31 marzo, la detrazione massima al 110% spetterà ancora per le spese sostenute fino al 30 settembre 2023. Ma solo rispettando la condizione di base: aver effettuato almeno il 30% dei lavori complessivi entro il 30 settembre del 2022. 

    DETRAZIONI IN 10 ANNI
     

    Archiviati sconti e cessioni, arriva una chance in più per i redditi bassi con scarsa capienza fiscale. Per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, i contribuenti potranno optare per il riparto della detrazione in 10 quote annuali a partire dal periodo d’imposta 2023. 

    PER LE BANCHE CHANCE BTP 

    La soluzione al problema dei crediti incagliati è lasciata in gran parte ai privati. Nascerà un veicolo finanziario per la compravendita e le banche utilizzeranno gli spazi fiscali ancora a disposizione. Chi li ha esauriti per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente potrà ricorrere ad una compensazione con i buoni del Tesoro, con emissioni a partire dal 2028. 

    SI ALLENTA LA RESPONSABILITA’ IN SOLIDO
     

    Le cessioni tra banche, assicurazioni e soggetti qualificati diventano più semplici grazie ad un allargamento delle maglie. Per essere esclusi dalla responsabilità solidale a tutti i cessionari (non solo ai correntisti professionali) basterà infatti ottenere dalla banca un’attestazione di possesso dei documenti di verifica del credito.