(Adnkronos) –
Non più solo Wagner. Il capo chino con cui Evgheny Prigozhin ha reagito all’attentato nel locale di sua proprietà di San Pietroburgo, costato la vita al blogger Z Maksim Fomin, coincide con la diffusione, su diversi canali, di notizie di nuovi battaglioni privati al fronte in Ucraina.
Fonti del ministero della Difesa fanno emergere la notizia della creazione del Battaglione degli Urali finanziato dal magnate del rame Igor Altushkin, patrimonio stimato in 3,4 miliardi di dollari (Forbes) e “da altri privati” di cui non viene fornita l’identità. Anche del battaglione si sa poco, se non che a febbraio combatteva a Kreminna.
Altuskin, i cui recenti sforzi di reclutare uomini nelle prigioni sono stati bloccati dal ‘veterano’ Prigozhin, ha iniziato la sua carriera come rottamatore di metalli, arrivando a fondare la Russian Copper Company nel 2004 a Ekaterinburg, oggi la terza produttrice di rame in Russia, con miniere e impianti in Russia e Kazakistan.
Lo scorso anno la società ha perso una quantità mostruosa di denaro a causa della crisi del settore provocata dalle sanzioni. Non diversamente dalle famiglie di molti altri esponenti dell’establishment russo, la moglie e almeno uno dei figli ha un passaporto britannico. A Londra è proprietario, fra gli altri immobili, di una residenza del valore di 17 milioni di sterline (21 milioni di dollari) che già apparteneva a Madonna.
E’ stato definito “il miliardari ortodosso” per i finanziamenti assicurati alla costruzione, o al restauro, di chiese nella regione di Sverdlovsk e in Cecenia. Ha ospitato il Patriarca Kirill sul suo aereo privato diretto a Ekaterinburg ed è considerato vicino al Cremlino, soprattutto dopo che ha donato fondi per il monumento ad Alessandro III inaugurato da Putin in Crimea nel 2017.
Il sito di notizie Moscow Times, che oggi ha dato la notizia del Battaglione, sottolinea che sono decine di migliaia i russi che combattono volontari fra le fila di unità private organizzate dalle autorità locali, da gruppi cosacchi e dalla cosiddetta ‘Riserva speciale di combattenti’, alcuni dei quali finanziati da un altro tycoon filo ortodosso, Konstantin Malofeev, patron dell’ideologo Dugin, padre di Darya, uccisa lo scorso agosto in un attentato.
Che in Russia si intenda sponsorizzare e sviluppare alternative alla Wagner, lo ha fra l’altro previsto il ministero della Difesa britannico, nelle sue consuete analisi dell’intelligence sulla situazione in Ucraina. “E’ uno sviluppo che avviene nel contesto della faida di alto profilo tra il Ministero della Difesa russo e il gruppo Wagner. La leadership militare russa probabilmente vuole una compagnia militare privata sostitutiva su cui ha un maggiore controllo. Tuttavia, nessun’altra conosciuta attualmente si avvicina alle dimensioni o al potere della Wagner”.
Approfittando di questo fervore, nei giorni scorsi, il direttore dell’Agenzia federale della comunità degli Stati indipendenti e i russi all’estero Rossotrudnichestvo a cui fanno capo i Centri di cultura russa nel mondo, Evgheny Primakov, nipote dell’ex premier e ministro degli Esteri omonimo, ha annunciato la creazione della compagnia militare privata, per proteggere i centri nei Paesi “ostili”, quindi anche in Italia che a Roma, a Piazza Cairoli, ospita il Centro russo di scienza e cultura.
“Il Rossotrudnichestvo è costretto a reagire al deterioramento della situazione, con i nostri uffici che operano con sempre maggiore frequenza in Paesi ostili, mentre le accuse isteriche contro di noi sono destinate a continuare – ha dichiarato su Telegram – Noi, infatti, non abbiamo nulla da perdere, quindi, rendendoci conto che dobbiamo in qualche modo garantire la sicurezza delle case russe e i diritti dei nostri connazionali, non avendo altri strumenti, abbiamo deciso di registrare in una delle giurisdizioni straniere la nostra compagnia di sicurezza privata”. Secondo Primakov, “la presenza di persone ben armate, robuste e motivate” negli uffici renderà “più visibile” il lavoro che l’agenzia fa a livello umanitario e culturale. Il direttore di Rossotrudnichestvo, fondata nel 2008 dall’allora presidente Dmitry Medvedev, ha poi citato i due nomi presi in considerazione per la compagnia: Puskinisty, che significa i seguaci del poeta russo Aleksandr Puskin, o Whiskers, sempre come riferimento a Puskin, perché il poeta aveva i basettoni.