Nuove rivelazioni sul caso Emanuela Orlandi la quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno del 1983. A fornire nuovi spunti di indagine è stato il fratello Pietro Orlandi intervistato da Giovanni Floris nella trasmissione DiMartedì dopo che la Camera dei deputati ha deciso di approvare all’unanimità l’istituzione della Commissione di inchiesta per il caso di Emanuela Orlandi.
L’intervista inizia partendo dalle rivelazioni fatte dal giornalista Emiliano Fittipaldi nel 2017 e sul resoconto nel quale ci sarebbero informazioni sulla presenza di Emanuela nella città inglese fino al presunto trasferimento in Vaticano nel 1997. Andrea Purgatori in studio dichiara che sia “inverosimile che questo documento possa testimoniare che Emanuela sia stata trattenuta, segregata, per 15 anni dopo la scomparsa”. Ma è verosimile aggiunge Purgatori “che sia stato redatto da qualcuno all’interno del Vaticano che vuole esercitare un ricatto o una pressione”.
Pietro Orlandi: “Emanuela è passata per Londra. Ho le prove”
Se un ricatto c’è stato è per una questione molto più grande, secondo Pietro Orlandi che ha poi aggiunto: ”Ho motivo di credere che Emanuela sia passata per Londra. Sono entrato in possesso di documenti dove ci sono delle relazioni tra personaggi di alto livello del Vaticano e le istituzioni inglesi sulla questione di Emanuela e questa questione è legata a Londra”. Orlandi però non vuole rendere pubblici i documenti subito “voglio prima trovare dei riscontri”.
(eg)