(Adnkronos) – Malattie dello scheletro al centro del decimo Skeletal endocrinology meeting in corso a Stresa e organizzato dal Gioseg (Glucocorticoid induced osteoporosis skeletal endocrinology group). Tra le diverse sessioni, in evidenza il simposio ‘Vitamina D: una terapia ormonale sostitutiva’, un’occasione di per fare il punto sulla molecola dopo la recente pubblicazione della revisione della Nota 96 dell’Aifa.
L’evento raduna “un numero straordinario di società scientifiche, di diversa estrazione, italiane e internazionali; relatori che sono icone in ambito osteo-metabolico” e che “raramente si vedono tutti assieme nel nostro Paese”. Prevede inoltre “sessioni sulle terapie di frontiera, in grado di coniugare gli aspetti clinici quotidiani con altri più di nicchia, per rispondere a interessi scientifici e clinici di varia natura”. Sono le principali caratteristiche dell’edizione 2023, sintetizzate da Andrea Giustina, primario dell’Unità di Endocrinologia dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, professore ordinario di Endocrinologia e Malattie del metabolismo all’università Vita-Salute San Raffaele, e presidente del Gioseg.
In apertura della due giorni, il simposio ‘Vitamina D: una terapia ormonale sostitutiva’ si inserisce opportunamente nell’attuale dibattito sull’aggiornamento della Nota 96 che regola la prescrizione a carico del Ssn dei farmaci a base di vitamina D), pubblicata lo scorso mese dall’Agenzia italiana del farmaco. “Questo simposio – sottolinea Giustina – è l’occasione per fare il punto su livelli, dosaggio e supplementazione di vitamina D, nonché sugli aspetti regolatori alla luce della recente revisione della Nota 96”.
Il meeting di Stresa dedica poi spazio al tema delle fratture – che ha sia valenza ortopedica che osteometabolica – e in particolare agli sviluppi nella valutazione del rischio di frattura grazie a nuove tecnologie e metodologie sempre meno invasive, passando in rassegna le novità sul fronte diagnostico. Altre sessioni sono incentrate sull’iperparatiroidismo (aspetti clinici e trattamenti alternativi rispetto a quello standard) e sulle malattie ossee rare. “I progressi in questo campo sono giganteschi – precisa Giustina – grazie soprattutto alle terapie mirate ai difetti molecolari che contraddistinguono le patologie rare dell’osso, malattie che fino a poco tempo fa non avevano una terapia di riferimento”.
Le due sessioni conclusive, organizzate in collaborazione con l’International osteoporosis foundation (Iof) e la Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro (Siomms), ruotano rispettivamente attorno alle tematiche osteo-muscolari e alla terapia per l’osteoporosi, con analisi dei farmaci tradizionali e innovativi.