(Adnkronos) – Se l’universo oggi è pieno quasi solo di materia (e non in pari misura di antimateria) è forse dovuto alla violazione della cosiddetta ‘simmetria CP’. Una ipotesi sulla quale è stato avviato in Giappone l’esperimento Belle II che vede coinvolta anche una italiana, Cristina Martellini, formatasi in Unicusano e assegnista di Ricerca di Fisica 1 e Fisica 2 al Dipartimento di Ingegneria. Ad oggi, lavorano al progetto più di 400 ingegneri e fisici internazionali e la Unicusano si dice “fiera di avere una sua risorsa nel team di ricercatori che partecipano al progetto Belle II”, un esperimento costruito intorno ad un acceleratore unico al mondo, per essere il più luminoso al mondo, ad oggi, vale a dire con il numero più elevato di collisioni al secondo.
“Lo scopo – spiega la Martellini – è quello di rispondere ad alcune domande a cui ancora oggi non riusciamo a trovare risposta nelle teorie standard studiate e conosciute finora, come ad esempio, perché dopo il Big Bang, l’antimateria è scomparsa, quando sappiamo che la quantità di materia e antimateria nell’Universo era equiparabile. In principio, materia e antimateria sono molto simili tra loro, nel mondo dell’antimateria è come guardarsi allo specchio, in cui la destra diventa sinistra e la sinistra diventa destra”.
“Ma allora perché è totalmente scomparsa? Questo – continua la ricercatrice italiana – viene studiato grazie a Belle II, guardando a processi molto rari prodotti all’interno del nostro rivelatore e tentando di osservare delle variazioni dei comportamenti delle particelle dalle teorie a noi note. Due volte l’anno ci rechiamo in Giappone ai Laboratori KEK per un aggiornamento sullo stato dell’arte, sia del rivelatore, sia della parte di analisi dati”.