Un legge che sinceramente lascia perplessi e che ha suscitato stupore, quella in tema di immigrazione, che oggi ilParlamento danese si appresta a votare. Una proposta (contestata anche nella stessa Danimarca, e paragonata alle spoliazioni naziste), cheprevede anche (se non soprattutto) la confisca di denaro e beni di valore ai richiedenti asilo?percoprire le spese della loro permanenza nel Paese. Invano, cercando di attutire le polemiche, il premier Lars Lokke Rasmussen, che guida l’esecutivo di destra (supportato dallappoggio esterno dello xenofobo Partito del popolo), ha spiegato che tali misure sono le stesse che vengono applicate ai danesi disoccupati i quali, per poter accedere al sussidio di disoccupazione, sono costretti a devono i loro beni di valore superiori a 10mila corone (circa 1.350 euro). A sua difesa, da Copenaghen lesecutivo ha motivato tali misure esprimendo preoccupazione per il previsto arrivo, nel 2016, di almeno 20mila richiedenti asilo. Cinquemila in più del 2015. Sempre nellambito della controversa legge sullimmigrazione, contestato anche il provvedimento che prevede l’allungamento dei tempi del ricongiungimento familiare che, allo scopo di scoraggiare i parenti dei rifugiati a giungere in Danimarca, prevede tre anni di attesa.
M.