“Con la morte di Lucy Salani va via un pezzo della nostra storia. La comunità lgbtqia+ perde un punto di riferimento e il nostro Paese perde un pezzo della sua storia antifascista.
Unica donna trans, deportata a Dachau nel 1944, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.
La sua storia è raccontata in un film meraviglioso “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini. Un film che è una carezza che scalda il cuore e che tutti dovrebbero vedere.
L’unico rimpianto che ho è quello di non essere arrivata in tempo per averla qui a Roma. Ma la sua storia continueremo a raccontarla.”
Lo dichiara Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale.
Max