E successo in Thailandia: Piya Jullakittiphan 46 anni, avrebbe aperto un finto account Facebook con il nome di Pongsakorn Banthorn, con lintento di nascondere la vera identità e per esprimere con frasi offensive, il suo parere sul re. Luomo, in sua difesa, ha dichiarato che è stato vittima di un raggiro: qualcun altro ha utilizzato il suo account per metterlo nei guai. La Thailandia, per quanto riguarda le leggi sulla lesa maestà, è uno dei Paesi più severi del mondo. Tali leggi proibiscono qualsiasi offesa al re Bhumibol Adulyadej e ai suoi eredi. Per questo motivo, laCorte penale thailandese ha condannato Piya a sei anni di carcere (allinizio si era deciso per 9 anni) per lesa maestà e perchécolpevole, di messaggi considerati diffamatoriper la monarchia. Piya, attraverso i suoi legali, ha fatto sapere che presenterà il ricorso.
D.T.