Alla Commissione Europea non è andata giù la gestione della politica fiscale adottata dal Belgio in quanto, le tassazioni riservate alle multinazionali operanti nel paese che, vigilando sulla conformità delle leggi europee sulla concorrenza, si è accertato che avrebbero goduto di benefici accordi illegali. Per tale motivo è stato intimato a Bruxelles di fare luce su circa700 milioni di euro pagati da circa 35 imprese straniere. “Il Belgio ha dato a un numero selezionato di multinazionali vantaggi fiscali consistenti che infrangono le regole comunitariesugli aiuti di Stato”, ha spiegato Margrethe Vestager, commissario alla Concorrenza, sottolineando politiche che “falsano la concorrenza, mettendo concorrenti più piccoli che non sono multinazionali in una situazione di disparità”. L’indagine sulla legislazione belga, avviata nello scorso febbraio, si è concentrata su una sentenza che permette alle aziende di ridurre il loro debito d’imposta deducendo “profitti in eccesso” – maturati a seguito di appartenenza ad un gruppo multinazionale – dai loro utili imponibili. Prima del Belgio, lo scorso ottobre, era toccato allOlanda, nei cui confronti la Commissione ha chiesto di recuperare dal colosso delle bevande Starbucks una somma fra i 20 e 30 milioni di euro per i benefici fiscali ottenuti in passato. Simili indagini cui regimi fiscali ’compiacenti’ sono state varate contro l’Irlanda – per i vantaggi conseguiti da Apple – e contro il Lussemburgo, accusato di avere favorito Amazon e McDonald’s.
T.