(Adnkronos) – “Il discorso realistico afferma che non esiste una chance su un miliardo che l’Ucraina liberi il Donbass e la Crimea. La guerra finirà, se finirà, con una cessione territoriale alla Russia”. Sono le parole di Alessandro Orsini a Cartabianca sull’evoluzione della guerra tra Ucraina e Russia. “Mi viene lo sconforto vedendo questo massacro: a Bakmuth c’è un massacro in corso tra russi e ucraini. Se i russi avanzano verso Kramatorsk, che è ancora più fortificata, ci sarà una mattanza peggiore. Il presidente degli Stati Uniti, Biden, ha l’idea che la Russia possa prendere il Donbass e per ora non invia gli F-16. Se la Russia cercherà di allargarsi oltre il Donbass, Biden prenderà in considerazione l’ipotesi di inviare i jet”, dice il professore di sociologia del terrorismo internazionale.
“La Russia per fermare la guerra non vuole solo concessioni dall’Ucraina, le vuole dagli Usa e dall’Ue. Le concessioni sono: ritirare la Nato dalla Georgia e dall’Ucraina, fermare l’ingresso della Finlandia nella Nato”, dice Orsini. “Nemmeno con queste rassicurazioni la Russia lascerebbe il Donbass”.
Nel quadro internazionale, “Stati Uniti e Cina si organizzano per massacrarsi a vicenda, preparano da anni una guerra, non sappiamo se scoppierà davvero. Noi in Italia non spieghiamo che Cina e Usa sono paesi nemici che si stanno preparando per spararsi in faccia. La Cina si sta avvicinando sempre più alla Russia perché, secondo l’interpretazione dei cinesi, la causa profonda della guerra è l’espansione della Nato in Ucraina. La crisi ucraina e quella di Taiwan per i cinesi hanno la stessa radice nell’imperialismo americano”, aggiunge.