(Adnkronos) –
Ridurre la dispersione di rifiuti, migliorare la capacità di recupero e riciclo di materia e accrescere la sostenibilità dei prodotti. Sono questi gli interventi strategici da mettere a terra anche in funzione della riduzione del fabbisogno di energia del nostro Paese e sono stati i temi cardine del convegno “Il ruolo dell’economia circolare nella politica energetica europea” promosso dal Conou, il Consorzio Nazionale Oli Usati, e da Aiee, l’Associazione Economisti italiani dell’energia, che si è tenuto a Roma presso la sede di Spazio Europa. “Noi siamo l’economia circolare perfettamente realizzata – afferma Riccardo Piunti – presidente Conou – raccogliamo l’olio minerale usato in Italia e lo rigeneriamo al 98%”.
Quel 98% delle rigenerazioni di cui parla il presidente del consorzio, riguarda le 186.000 tonnellate di olio usato raccolti da Conou nel 2021, in circa 110.000 siti diversi. Un’operazione che ha consentito un risparmio sulle importazioni di petrolio di oltre 80 milioni di euro ed ha evitato l’emissione di circa 90 mila tonnellate di CO2eq. “La crisi energetica ci insegna che tutto quello che si può ottenere dai rifiuti non va sprecato perché in essi c’è energia, ci sono nuove risorse che possiamo recuperare anziché sottrarre nuovamente al Pianeta”, rimarca Piunti.
Grazie all’attività di Conou, ma anche di altri consorzi come Ricrea, Co.Re.Ve, Erion, Ecopneus che rappresentano altrettanti esempi virtuosi di un’economia circolare realizzata, di una gestione ambientalmente efficace ed efficiente dei rifiuti, l’Italia si afferma leader di circolarità ed efficienza nell’uso delle risorse tra i 27 Paesi dell’Unione europea.
“L’economia circolare è ormai uno dei pilastri della politica per la transizione energetica adottata dall’Unione – sottolinea Carlo Di Primio, vice presidente Aiee – L’Italia, tradizionalmente povera materie prime, ha dovuto fare di necessità virtù e cercare quelle forme che le consentissero di utilizzare al meglio determinate disponibilità, anche nel caso dei rifiuti. Questo è stato forse uno dei motivi che ha messo il Paese in una posizione d’avanguardia in Europa”.
I consorzi come Conou sono esempi virtuosi di un’attitudine che coordina l’impegno dell’industria,dei consumatori e delle istituzioni. In un’ottica di circolarità ed efficienza energetica, i consorzi ambientali possono rivestire un ruolo di guida per affrontare le sfide future.