BCE – COMPLICI LE RIFORME, LA RIPRESA ECONOMICA DELL’EUROZONA PROSEGUE MA, AVVERTE DRAGHI: ‘I RISCHI RESTANO’

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    Da Francoforte la Bce sottolinea che la ripresa economica ‘starebbe’ proseguendo ma, seppure tendenti al basso, restano comunque forti i rischi. Evidentemente le riforme adottate dai Paesi dell’area euro, unitamente al risanamento dei conti pubblici, qualcosa stanno raccogliendo. Una ripresa confortata anche dai prezzi – in discesa – del petrolio che “sosterrebbero il reddito disponibile reale delle famiglie e la redditività delle imprese, e di riflesso i consumi privati e gli investimenti. In aggiunta, è probabile che la spesa pubblica aumenti in alcune parti dell’area dell’euro, a seguito delle misure adottate a sostegno dei rifugiati. Tuttavia – ammoniscono da Francoforte – la ripresa economica dell’area continua a essere frenata dalleprospettive di crescita contenuta nei mercati emergentie dal moderato andamento dell’interscambio mondiale, dai necessari aggiustamenti dei bilanci in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali”. Dicevamo dei rischi relativi alla crescita, secondo la Bce sarebbero legati “alle maggiori incertezze riguardo all’evoluzione dell’economia mondiale, nonché a rischi geopolitici di ampia portata.Questi rischi sono potenzialmente in grado di influire sulla crescita mondiale– spiega il presidente Mario Draghi – e sulla domanda esterna di esportazioni dell’area, nonché sulla fiducia più in generale”. C’è da sottolineare che fino alla riunione del Consiglio direttivo di dicembre, le aspettative dei mercati finanziari dell’area dell’euro “sono state influenzate dalle aspettative di un ulteriore allentamento della politica monetaria. Tali attese hanno causatoflessioni significative dei rendimenti sulle obbligazioni sovrane in tutti i paesi dell’area dell’euro”. E di contro al rafforzamento dei mercati azionari dell’area, la moneta europea ha finito per indebolirsi anche “per le attese di un intervento di politica monetaria”. Quanto poi all’aumento del Pil (dello 0,3% nel terzo trimestre del 2015), “Questa evoluzione è ascrivibile al protratto contributo positivo dei consumi insieme all’andamento più moderato degli investimenti e delle esportazioni. I dati delle indagini congiunturali più recenti indicano il perdurare dell’espansione del prodotto in termini reali per l’ultimo trimestre dell’anno”.

    M.