PARIGI: IL VERTICE COP 21, PRIMO ATTO PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2 – di Maria Rosaria Chiappi

    Dopo due settimane di negoziati, durante il vertice si è raggiunto l’accordo per limitare l’aumento del riscaldamento globale di almeno 2 gradi. Poco prima dell’annuncio, alcuni blocchi chiave di nazioni tra cui il gruppo G77 di paesi in via di sviluppo e nazioni, come Cina ed India, hanno dato la loro adesione.
    Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon si era rivolto hai negoziatori per concludere il lavoro. I presidenti della conferenza, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, ha affermato: “Io ora invito la Cop ad adottare la decisione chiamata ’Accordo di Parigi’ descritta nel documento. Non vedo obiezioni. L’accordo di Parigi è adottato.” Dal momento della battuta del martello per sncire il termine della discussione, in moltissimi tra applausi, urla di gioia si sono alzati in piedi, congratulandosi l’uno con l’altro.
    Queste misure entreranno in azione nel 2020. Quasi 200 Stati hanno inviato i loro rappresentanti con lo scopo di raggiungere un accordo capace di impegnare tutti a ridurre le emissioni di CO2.
    Mantenere l’aumento delle temperature globali “molto al di sotto” dei 2°C, anzi impegnarsi per l’imitarlo a 1.5°C.
    Vincolante, sarà ricontrollare i progressi di ognuno ogni cinque anni.
    Scollinare sul picco delle emissioni climateranti il prima possibile, nel contempo arrivare a un bilanciamento tra le fonti e lo stoccaggio di CO2 nella seconda metà di questo secolo.
    Destinare 100 miliardi di dollari per “finanza climatica” ai Paesi in via di svilluppo, impegnandosi ad aumentare progressivamente queste risorse nel futuro.
    Tuttavia non saranno target obbligatori, per evitare un ennesimo fallimento dopo Copenhagen 2009.
    L’organizzazione non governativa statunitense ha individuato i grandi criminali del clima, rappresentanti delle lobby dei comustibili fossili. Benjamin Sporton, Myron Ebell, Marc Morano, Chris Horner, Bjorn Lomborg, Fiona Wild e James Taylor, sarebbero loro, secondo l’associazione Avaaz, le sette persone più pericolose del mondo. Durante il vertice, sui i muri di Parigi, sono apparsi dei manifesti, in stile taglia pubblica West, con i nomi e volti di queste persone, la didascalia recita: “Ricercati, accusati di distruggere il nostro futuro.”Screenshot 2015-12-13-23-03-20-1-1