(Adnkronos) –
Più armi pesanti dall’Occidente all’Ucraina nel prossimo futuro. Lo assicura il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in un’intervista a un giornale tedesco in vista della riunione del 20 gennaio nella base di Ramstein dei ministri della Difesa del Gruppo di contatto per l’Ucraina. “I recenti impegni per equipaggiamento bellico pesante sono importanti e mi aspetto che ne arrivino altri nel prossimo futuro”, ha dichiarato Stoltenberg al quotidiano Handelsblatt.
Continua intanto a salire il bilancio delle vittime del bombardamento russo del condominio di Dnipro, in Ucraina. Ora i morti sono 25, con 43 persone che non rispondono all’appello. Il condominio di Dnipro è stato colpito “senza dubbio” da un potente missile russo Kh-22, afferma oggi il Comando dell’Aeronautica delle forza armate ucraine, precisando che Kiev non possiede le capacità di difesa per abbattere questo tipo di missili.
“I radar hanno identificato il sito di lancio, l’altitudine e la velocità, non c’è dubbio che si sia trattato di un missile Kh-22 – si legge in una nota pubblicata su Facebook – le forze armate ucraine non hanno la capacità di difesa per abbattere questo tipo di missili. Dall’inizio dell’aggressione russa, oltre 210 missili di questo tipo sono stati lanciati contro il nostro territorio, nessuno dei quali è stato abbattuto dai nostri sistemi di difesa aerea”.
Il portavoce dell’Aeronautica ucraina, Yurii Ihnat, ha precisato che un “totale di cinque missili di questo tipo sono stati esplosi” ed è stata colpita “una zona densamente popolata con civili, donne, bambini, non c’è spiegazione e giustificazione per questo atto terroristico”.
Originariamente designato come missile anti-nave, il Kh-22, di fabbricazione sovietica, è un tipo di arma meno precisa dei missili più moderni, con una precisione di un raggio di appena 500 metri. E’ stato sempre un missile di questo tipo che lo scorso giugno ha colpito il centro commerciale di Kremenchuk: in quell’occasione il ministro della Difesa russo disse che l’obiettivo era una struttura per la riparazione di mezzi militari, che si trovava a diverse centinaia di chilometri dal centro commerciale dove 18 persone rimasero uccise almeno 18 persone.