(Adnkronos) – Nonostante i riflettori ormai rubati dalla variante ‘Kraken’ di Sars-CoV-2, negli ultimi giorni del 2022 è stata ancora la famiglia di Cerberus a risultare in misura significativa prevalente nel mondo. Il quadro emerge dall’aggiornamento settimanale su Covid diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Tra il 19 e il 25 dicembre (settimana 51 del 2022 appena salutato), le 6 sottovarianti Omicron ‘osservate speciali’ dall’Oms – ribattezzate con nomi altisonanti sui social – hanno rappresentato il 76,2% di tutte le sequenze depositate nella banca dati Gisaid. Tra queste, BQ.1 e i suoi discendenti – il più ‘illustre’ dei quali è Cerberus (BQ.1.1) – hanno pesato per il 53,4%. La prevalenza della famiglia XBB (Gryphon) e XBB.1.5 (Kraken, appunto) è stata del 4,6%. Le quote delle altre sottovarianti sotto monitoraggio erano: 9,7% per BA.5 con una o più di 5 mutazioni, 8,1% per BA.2.75 (alias Centaurus); 0,4% per BA.4.6; e meno dello 0,1% per BA.2.3.20.
Kraken risulta essere stata segnalata da almeno 38 Paesi. Come ribadito nella valutazione rapida del rischio diffusa dall’Oms, i dati su XBB.1.5 sono limitati, ma sulla base delle informazioni attualmente disponibili da un Paese (Usa) sembra presentare un vantaggio di crescita rispetto ad altri sottolignaggi circolanti di Omicron. Dati preliminari di laboratorio indicano una fuga immunitaria più elevata (non ci sono conferme da prove epidemiologiche nell’uomo), e al momento non sono disponibili informazioni sulla gravità clinica.