(Adnkronos) – L’Agenzia Spaziale Italiana inaugura il 2023 con un budget
Asi salito a 2,3 miliardi di euro. Si tratta per il presidente Giorgio Saccoccia di un “valore storico”. Parlando ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di inizio anno, Saccoccia ha assicurato “che nel 2023 ci sarà l’avvio dei programmi consolidati nel 2022” ed ha indicato che l’anno appena iniziato “è un anno strategico per contrattualizzare una cifra importante di attività perché – ha spiegato Saccoccia- c’è la necessità e il piacere di far partire un gruppo di attività spaziali. Dobbiamo contrattualizzare una cifra importante di attività come satelliti e missioni di osservazione della Terra”. “Quando parliamo di attività spaziali – ha spiegato – facciamo sempre riferimento ai 3 grandi pilastri, cioè le risorse nazionali, la cooperazioni bi o multilaterali e le attività all’interno dell’Esa”. “Nel 2023 – ha rilevato quindi il numero uno di Asi – ad oggi, il budget Asi, che comprende tutti i 3 pilastri e, quindi, anche con la parte Esa – che tiene conto delle risorse delle ministeriali Esa precedenti e di parte della ministeriale 2022 e che ammonta a circa 800 milioni di euro – tocca i 2,3 miliardi, ed è un valore storico”. “Per la prima volta da parecchi anni il budget nazionale supera di parecchio il budget Esa che pure è salito molto” ha indicato ancora il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana evidenziando che del Pnrr “si spenderanno circa 150 milioni di euro”.
Ma le attività in orbita stanno diventando sempre più coinvolgenti e non toccano più solo scienziati e tecnologi, per questo sul tavolo Saccoccia ha posto il tema di una normativa spaziale nazionale ed europea. Serve “una legge nazionale per lo spazio” ma anche “a livello europeo manca una legge per lo spazio” mentre si contano norme “nazionali” ha chiarito ricordando che “Olanda, Lussemburgo e Germania” hanno norme nazionali per le attività spaziali. “Non esiste una legge europea dello spazio, su questi temi le leggi sono nazionali, ci sono solo decisioni europee come quella sui dati di Copernicus” ha osservato il presidente di Asi e ha sottolineato che il tema di una legge nazionale per lo spazio “è stato ampiamente dibattuto all’evento alla Camera in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio a dicembre scorso, tema sul quale il Governo Meloni ha mostrato attenzione”. “Noi abbiamo una legge di governance dell’Asi sulla quale andrebbero fatti dei correttivi quello che manca è la legge nazionale sulle attività spaziali. Parlare di questo – ha osservato ancora Saccoccia – vuol dire mettere in orbita oggetti che possono essere realizzati, e noi come Asi abbiamo l’obbligo di registrare oggetti italiani messi nello spazio. Adesso succede che una ditta lanci il proprio satellite e poi noi lo registriamo ma quanto livello di dettaglio abbiamo su cosa sta volando o su chi ne sia responsabile?”. “Sta cambiando quello che succede in orbita per prevenire un incidente, come Italia stiamo investendo tanto sul Pnrr e abbiamo più risorse che in Esa, queste attività sono legate a attività di prossimità o di interazione fisica e tutto questo deve essere regolamentato” ha proseguito Saccoccia “Avvicinarsi ad un oggetto in orbita può essere pacifico ma possono esserci anche intenzioni non pacifiche, ad esempio. C’è poi l’acceso allo spazio, la nascita di spazioporti sul territorio europeo e mettere in orbita qualcosa dal proprio territorio ha delle ricadute. Ecco dobbiamo comprendere cosa voglia dire” questo perimetro di attività “in termini legislativi”.
Il 2023 sarà “un anno strategico anche per la diplomazia spaziale” che, fra i nuovi passi, vede aprire un nuovo “dialogo anche con il Giappone” ha annunciato inoltre il presidente di Asi che, riguardo l’incidente al Vega C di dicembre scorso, ha chiarito: “Il vero competitor dell’Italia nel settore dei lanciatori per l’accesso allo spazio è fuori dall’Europa”. Il numero uno dell’Agenzia Spaziale Italiana ha ricordato “l’avvio della Commissione di inchiesta sull’incidente e – ha detto- ci aspettiamo risultati” ma “il vero competitor dei lanci è al di fuori dell’Europa”. Anzi, ha osservato ancora Saccoccia, “il 2023 sarà molto importante anche per rafforzare gli accordi fra Italia, Francia e Germania” sottoscritti dai rispettivi ministri alla ministeriale Esa di Parigi”. “I lanciatori sono un tema europeo” ha scandito infine. (di Andreana d’Aquino)