“La scuola di classe voluta da questo governo è buona solo per i padroni e per Confindustria. É un modello imposto dalle istituzioni europee, finalizzato solo alla precarizzazione degli studenti. L’alternanza scuola-lavoro serve solo a sfruttarci per far entrare i privati all’interno della scuola. Pensiamo che le aziende non possano far altro che influenzare la didattica scolastica per curare i loro interessi. Vogliamo un modello di scuola gratuito, di massa e per tutti. Non devono esserci istituti di serie A e di serie B. Finché l’Unione europea curerà solo gli interessi delle multinazionali per noi non ci sarà mai un futuro migliore”. Con 90 cortei annunciati, gli studenti sono tornati nelle piazze italiane contro la ’Buona Scuola’, la discussa riforma varata dal Governo. Fino al 17 ottobre si susseguiranno azioni di protesta ’autorizzate’, a differenza del blitz notturno di giovedì sera (ad opera degli studenti della Rete della Conoscenza, dell’Unione degli Studenti, e dal Link-Coordinamento Universitario), dove è stata ribadita l’intenzione di rivendicare “il diritto di incidere sulla propria scuola, sulla propria università, sulla propria vita”. Nel corso dei cortei non sono mancati anche riferimenti alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ed attributi di solidarietà alla Grecia: “Un modo – hanno puntualizzato gli studenti – per esprimere la nostra vicinanza al popolo greco e a tutti gli Stati europei come l’Italia costretti a sottostare alle regole imposte all’Unione europea dal governo tedesco”.
Max