Slitta a domani il giuramento del nuovo governo greco, la cui composizione verrà annunciata stasera. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno di Syriza Nikos Voutsis. Secondo i media greci, non tutti gli incarichi del nuovo esecutivo sono stati decisi. In particolare, riferisce la radio pubblica, il neopremier Alexis Tsipras vorrebbe riportare Euclid Tsakalatos – che è colui che ha firmato gli accordi del terzo Memorandum – al ministero delle Finanze. Questi sarebbe però riluttante ad accettare. Al suo posto potrebbe quindi andare l’ormai ex ministro delle Finanze ad interim Giorgos Chouliarakis, in corsa anche per la posizione di ministro di Stato e coordinatore per l’applicazione del Memorandum. Alexis Tsipras ha giurato fedeltà alla Costituzione a al popolo greco davanti al presidente della Repubblica ellenica Prokopis Pavlopulos ed è ora – nuovamente – primo ministro. L’esecutivo dovrebbe prestare giuramento domani. Secondo la stampa, si valuta la possibilità di mantenere nel nuovo esecutivo alcuni dei membri del governo ad interim. In particolare a Giorgos Chouliarakis – ministro pro tempore delle finanze – potrebbe essere assegnato il delicato nuovo ministero per l’attuazione del Memorandum, mentre Yannis Mouzalas resterebbe ministro per l’immigrazione. Ambienti di Syriza spiegano che il nuovo esecutivo – che conta su una maggioranza di 155 parlamentari tra Syriza e Anel – resterà aperto a collaborazioni con le opposizioni su determinati provvedimenti. Con lo scrutinio delle schede praticamente ultimato (99,55%), ecco un riepilogo dei risultati. L’affluenza è stata del 56,55. Syriza 35,47 % (145 seggi) Nea Dimokratia 28,09 % (75) Alba Dorata 6,99 % (18) Pasok 6,28 % (17) KKE 5,55 % (15) Potami 4,09 % (11) Greci Indipendenti 3,69 % (10) Unione centristi 3,43 % (9). Alexis Tsipras ha vinto ancora, ed è stata la sua vittoria più difficile e forse per questo quella dal sapore più dolce. Syriza, lievemente favorita alla vigilia ma sulla quale pesava la disillusione di molti elettori e l’incertezza economica, si è aggiudicata uno straordinario 35,5% dei voti e 145 seggi. Mentre gli ex alleati di governo nazionalisti ’Greci Indipendenti’ avrebbero il 3,7% e 10 seggi. I due riproporranno la stessa alleanza nata a gennaio, forti di una maggioranza di 155 seggi su 300. Lo ha confermato prima Panos Kammenos, leader di Anel, e poi lo stesso Tsipras, che si è portato l’alleato sul palco davanti alla folla di Syriza in tripudio a piazza Klathmonos. “E’ una grande vittoria del nostro popolo, è un mandato di quattro anni”, ha esultato l’ex e prossimo premier nel discorso della vittoria. “Siamo troppo duri per morire, anche se siamo stati presi di mira da tanti”, ha gridato dedicando il successo “a coloro che lottano per un altro domani”. In Grecia e in Europa. Tanto che tra le bandiere che sventolavano in piazza c’erano anche quelle degli alleati europei, tra cui gli italiani di ’L’Altra Europa con Tsipras’. Insomma i greci – almeno quelli che sono andati a votare – non hanno creduto alla narrativa del ’tradimento’ dopo il referendum bensì a quella di un primo ministro che ha lottato fino all’ultimo per strappare a Bruxelles (e a Berlino) il miglior accordo possibile. Certo, l’affluenza ai seggi è calata notevolmente – e su questo pesa la disillusione palpabile di molti – ma ad oltre metà dello scrutinio ufficiale sembra essersi attestata sopra il 55%. In un solo colpo, il leader della sinistra, che dopo le sue dimissioni ad agosto aveva visto i suoi consensi sgretolarsi nei sondaggi, ha dunque respinto l’assalto dei conservatori di Nea Dimokratia (che si fermano al 28%), ha visto i suoi ex compagni ’ribelli’ di partito di Unità Popolare fallire nel loro intento di entrare in Parlamento, ed ora si prepara a governare di nuovo la Grecia con la promessa di mitigare l’austerità contenuta del memorandum per le classi meno abbienti e tenere i riflettori accesi sulla madre di tutte le sue battaglie: la rinegoziazione del debito greco. Inutili le sirene dei piccoli partiti socialdemocratici Pasok e Potami che speravano di essere decisivi per una nuova maggioranza. Unica macchia sulla gioia della sinistra di Syriza, l’ennesimo exploit dei neonazisti di Alba Dorata (soprattutto tra i disoccupati), che secondo le proiezioni non solo si confermano terzo partito ma aumentano i loro consensi fino al 7,1%. A Tsipras sono subito arrivati i complimenti del suo avversario diretto, il leader di Nea Dimokratia Vangelis Meimarakis, che dopo qualche momento di incertezza per i primissimi exit poll che annunciavano un margine molto più stretto ha ammesso la sconfitta: “Congratulazioni a Tsipras – ha detto -. Ora può fare il governo che crede. Io voglio ringraziare chi ha lavorato con noi in queste elezioni. Pensavano fossimo finiti, invece siamo ancora qui, e forti”. La festa della folla di Syriza, come nelle scorse vittorie di gennaio e al referendum di luglio, andrà avanti tutta la notte. Ma Tsipras è già al lavoro per il nuovo governo: sarà formato al massimo entro tre giorni, assicurano dal suo partito. Alexis Tsipras ha ricevuto una “seconda possibilità” con la sua grande vittoria elettorale di ieri, ed ora potrà gestire l’applicazione del memorandum con i creditori internazionali, ma è un compito che non sarà facile. E’ questa la lettura più o meno unanime della stampa greca all’indomani delle elezioni. Un risultato, quello delle elezioni,che prova come Syriza non fosse solo un voto di protesta, notano alcuni. Ta Ne ricorda i compiti che attendono il premier eletto, un’agenda da far tremare i polsi: far diventare operative le riforme previste dal terzo piano di salvataggio, ricapitalizzare le banche ancora con i prelievi limitati, combattere la recessione e gestire l’esplosiva situazione dei migranti in arrivo. “Significa aver successo in un ambito nel quale finora non si è particolarmente distinto, quello del governare”, si osserva in un editoriale. Anche Kathimerini, di orientamento conservatore, fa una lista degli immani impegni del nuovo governo, includendo anche la futura rinegoziazione del debito, e osserva: “Speriamo che questa volta i tragici errori degli ultimi sette mesi vengano evitati e che il nuovo governo agisca con più prudenza, cercando l’accordo più ampio possibile”. Ma anche Avgi, giornale vicino a Syriza, sottolinea che l’esecutivo che sta per nascere deve soprattutto e con urgenza applicare “il difficile accordo” con i creditori, ma ha al tempo stesso la rinnovata possibilità di combattere il vecchio sistema e la sua corruzione. Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma ad Alexis Tsipras congratulandosi per la vittoria di Syriza alle elezioni politiche greche di ieri. Lo fa sapere l’ufficio stampa del Cremlino precisando che il leader russo “ha espresso la speranza” di “un ulteriore rafforzamento” delle relazioni tra Russia e Grecia “in diversi settori, inclusi commercio ed economia, energia e sfera umanitaria”. “Molte delle sfide dell’Ue nel suo complesso sono le stesse che ha di fronte la Grecia, la crisi dei rifugiati e la creazione di una crescita sostenibile. Confido che il nuovo governo contribuirà in modo costruttivo nella ricerca di soluzioni a queste sfide”. Lo scrive a Alexis Tsipras il Presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. “A nome del Consiglio europeo – scrive Tusk in una lettera inviata a Alexis Tsipras – desidero congratularmi con lei per la vittoria alle elezioni in Grecia. Spero che il voto ora assicuri la stabilità politica necessaria per affrontare tutte le sfide che il Paese ha di fronte”. “La vostra dedizione e la vostra leadership nell’attuazione del programma di recupero economico – aggiunge Tusk – è fondamentale per fare la differenza nella ripresa dell’economia greca. Non vedo l’ora di lavorare ancora una volta a stretto contatto con lei – conclude il Presidente del Consiglio Ue – e darle il benvenuto alla riunione informale straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea questo mercoledì”.