(Adnkronos) – La piazza, col palco sistemato a metà, è stata riempita con tanto di bandiere Pd distribuite ai partecipanti. Compreso il figlio di Paola De Micheli, per mano alla mamma, con una bandiera più grande di lui. Il Pd scende in piazza contro la manovra di Giorgia Meloni in una manifestazione sospesa tra presente e futuro. “Passo il testimone”, dirà Enrico Letta dal palco. Gli occhi sono puntati sui candidati alla segreteria. Stefano Bonaccini e Elly Schlein, in particolare, i due ‘sfidanti’ in pectore delle primarie di febbraio. C’è anche Gianni Cuperlo, arrivato tra i primi in piazza, che sta riflettendo se candidarsi o meno. I tre già in campo – Bonaccini, Schlein e De Micheli- fanno una foto, abbracciati, sul palco per rimarcare l’unità del Pd.
E ci sono anche i candidati di Lazio e Lombardia, Alessio D’Amato (reduce da un duro botta e risposta con Giuseppe Conte) e Pierfrancesco Majorino, a cui Letta ha voluto fossero affidate le conclusioni della manifestazione dal palco. “Sono i due nostri portabandiera alle regionali, due persone straordinarie e che faranno bene”, dice il segretario. Presente e futuro, appunto. Con un presente attraversato dalla vicenda Qatargate. “Una sporcizia inaccettabile”, la definisce dal palco il segretario dem, e non associabile a un partito, il Pd, “fatto da persone per bene. Saremo inflessibili perché chi ha commesso porcherie paghi il conto”.
Per ora non c’è nessun indagato tra i parlamentari dem in Europa. Andrea Cozzolino è stato sospeso ma su di lui non c’è al momento nessun provvedimento della magistratura. Una botta al garantismo? Per Bonaccini no, non lo è. “La sospensione è una misura di cautela, non l’hanno mica cacciato”, dice ai giornalisti in piazza. E poi, rimarca: “In altri partiti queste cose le digeriscono meglio, la sinistra fa bene a indignarsi e deve avere la schiena dritta per difendere un comunità fatta di persone per bene, come il sottoscritto. Siamo gente seria e onesta”.
Alla manifestazione, nel retropalco, c’è tutto lo stato maggiore dem. Da Andrea Orlando a Francesco Boccia, Peppe Provenzano che parla fitto con Schlein, Simona Malpezzi che fa una foto con Bonaccini. Alle due capigruppo, Malpezzi appunto e Debora Serracchiani, è affidato il compito di raccontare dal palco la battaglia del Pd in commissione sulla legge di bilancio. E’ la sintesi delle critiche avanzate in queste settimane.
Ma è su alcuni punti in particolare che Letta si rivolge alla premier Giorgia Meloni. “Siamo qui anche e soprattutto perché la legge bilancio sia la meno peggio possibile. Il governo prenda almeno le nostre proposte essenziali che riguardano la vita delle persone, come Opzione donna. E poi le misure contro il caro energia e il salario minimo che rilanceremo. Dobbiamo ripartire dalle cose, dai beni pubblici essenziali, innanzitutto la sanità, dobbiamo evitare che passino quei tagli che il governo ha messo in campo”.
Dice Roberto Speranza, presente insieme a diversi esponenti di Articolo Uno: “Dopo l’emergenza della pandemia non possiamo non continuare a investire sulla sanità”. E di sanità parla anche Bonaccini che si rivolge a Conte e Matteo Renzi: “Sui tagli alla sanità stiamo dicendo le stesse cose. Facciamo una battaglia insieme in Parlamento e nel paese”. Schlein che si affaccia per poco a Santi Apostoli per correre in Sicilia per la campagna congressuale, sottolinea su Fb: “Oggi in piazza a Roma per manifestare la nostra contrarietà a questa manovra iniqua verso i più fragili e senza slancio per il futuro delle giovani generazioni”.