MIGRANTI – L’AUSTRIA BLOCCA TRENI DALL’UNGHERIA. UE: PATTO STABILITÀ SENZA PRECLUSIONI

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    Nel giorno in cui la Danimarca ha sbloccato i treni con la Germania, l’Austria interrompe il transito ferroviario “da e per” l’Ungheria a causa di un imminente “sovraccarico” per l’afflusso di migranti, scrive il sito del quotidiano austriaco Kronen Zeitung. Sul blocco è intervenuto anche il ministro Gentiloni: “La Danimarca è un Paese di tradizioni civili, è veramente sorprendente la decisione presa ieri sera, mi auguro che sia stata una decisione improvvisa e assolutamente effimera che non si ripeta”. Intanto prosegue incessante, e si è ulteriormente intensificato nelle ultime ore, il flusso di migranti e profughi attraverso il territorio dalla Serbia verso la frontiera ungherese. Nelle ultime 24 ore almeno 5 mila migranti a bordo di decine di autobus sono giunti al centro di accoglienza di Kanjiza, nel nord della Serbia, a pochi km dalla frontiera con l’Ungheria. Da li’ a piedi tutti cercano di passare in Ungheria, nonostante la barriera metallica e di filo spinato che le autorità di Budapest stanno finendo di costruire. Si cerca in tutti i modi di entrare in Ungheria prima del 15 settembre, quando in quel Paese entreranno in vigore le nuove norme più severe, che prevedono pene detentive per chi passa illegalmente la frontiera. Ma c’è anche un altro fronte ’caldo’.  I circa 7 mila migranti e profughi, comprese tante famiglie con bambini, che erano in attesa sotto la pioggia al confine in Grecia sono entrati in Macedonia. Come riferisce l’agenzia serba FoNet, i migranti sono alle prese con le difficili condizioni meteo, con pioggia battente e temperature autunnali. Il fango ostacola non poco gli spostamenti. Sono decine di migliaia i migranti in territorio greco in attesa di passare in Macedonia e proseguire per Serbia, Ungheria e da lì verso i Paesi del nord Europa. E proprio la Macedonia, per contrastare il flusso incessante di migranti e profughi da sud, esamina la possibilità di erigere una barriera “difensiva” alla frontiera con la Grecia, analoga a quella innalzata dall’Ungheria al confine con la Serbia: a dirlo il ministro degli Esteri macedone Nikola Poposki. Nel frattempo è tornata la ’’calma’’ nel campo di raccolta di Rozske, a circa un chilometro dal confine tra Ungheria e Serbia. La gran parte dei migranti arrivata nel campo ha deciso di passare la notte nelle tende allestite dai volontari. La presenza della polizia e’ minima, e i volontari stanno organizzando delle liste con numeri per salire a bordo dei bus diretti al confine con l’Austria. Altri gruppi di migranti, invece, stazionano a diverse centinaia di metri, dove numerose persone del luogo offrono passaggi a pagamento verso Budapest. L’Ue fa sapere che il Patto di Stabilità si applica “a tutti gli Stati in modo coerente, prendendo in considerazione tutti i fattori rilevanti. Viene fatto e sarà fatto alla luce delle circostanze specifiche e a tempo dovuto. Per ora non speculiamo” su possibili flessibilità per le spese sostenute per rifugiati e migranti. La Polonia intanto ha aperto al sistema di ricollocamento per quote proposto dalla Commissione. E il presidente Juncker ha avuto una colazione di lavoro con gli ambasciatori dei 28 (Coreper), che oggi si riuniscono in vista del consiglio Affari interni straordinario di lunedì.