E’ bufera sulla partecipazione a Porta a Porta su Rai 1 dei Casamonica. Il vicesindaco: ’La Rai chieda scusa’. Ad insorgere è soprattutto il Pd, con Matteo Orfini che ha parlato di “grave errore”, ed il Movimento 5 Stelle: sul suo blog, Beppe Grillo parla di “servizio pubblico paramafioso”. L’altra sera, nel corso la trasmissione condotta da Bruno Vespa, la figlia di Vittorio Casamonica, Vera, ha paragonato il padre nientemeno che al Pontefice Bergoglio: “Lo chiamavamo Papa perché era troppo buono, come Papa Francesco”, ha detto alle domande del conduttore sul perché la famiglia Casamonica lo paragonasse al Pontefice. E sulla foto affissa sul muro della basilica Don Bosco in cui il padre veniva raffigurato vestito di bianco con una croce al collo, Vera Casamonica si difende. “Non era vestito come il papa – dice -, aveva i pantaloni blu anche se non si vedono. Forse siete voi ad aver interpretato male quell’immagine”.Questa sera l’apertura della trasmissione di Bruno Vespa sarà con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, assessore alla legalità del comune di Roma.“Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buongusto di chiedere scusa alla città di Roma, ai romani e a tutti i cittadini”. Così il vicesindaco della Capitale, Marco Causi, commenta la partecipazione di ieri sera a Porta a Porta dei familiari di Vittorio Casamonica. Duro attacco del blog di Beppe Grillo alla Rai e a “Porta a Porta” che ieri ha ospitato i familiari di Vittorio Casamonica, i cui funerali-show hanno scatenato polemiche. “Rai, servizio pubblico paramafioso”, il titolo del post. “La famiglia Casamonica ospitata dalla Rai nel salotto buono di Bruno Vespa per esibirsi davanti a 1.340.000 di italiani (14,54% di share) nell’apologia di Vittorio Casamonica, il boss il cui funerale ha indignato Roma, è un oltraggio a tutti gli italiani onesti”, il commento. Quel funerale lo rifarei tale e quale,anche con i petali rosa lanciati dall’elicottero. E poi quale colpa abbiamo noi se il pilota ha sorvolato il centro di Roma dove non si poteva? Era lui che doveva dirci che era vietato…”. E sulla musica del Padrino, ribatte: “A mio padre piaceva quel film e quella canzone e noi abbiamo solo realizzato il suo desiderio”. “Porta a Porta e Rai1 riflettano: offrire un palcoscenico ai Casamonica è stato un errore grave che nulla c’entra con il servizio pubblico”. Lo afferma in un tweet il presidente del Pd, nonché commissario romano del partito, Matteo Orfini, commentando la partecipazione dei familiari di Vittorio Casamonica alla trasmissione di ieri sera sui funerali in stile “Il Padrino” di metà agosto.“E’ stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione ’Porta a Porta’ di Bruno Vespa. Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di Stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità”. Lo afferma il gruppo Pd in Campidoglio. “Chiediamo ai parlamentari eletti nel collegio di Roma e del Lazio e a quelli che siedono nella commissione di vigilanza Rai – continua la nota – di intervenire perché sia fatta piena luce immediatamente su questa incredibile vicenda, che ha visto esponenti di una famiglia i cui intrecci e commistioni con la malavita organizzata non solo romana sono noti e di lunga data, trovare spazio sulla rete ammiraglia della tv pubblica per rappresentare le loro tesi aberranti, grottesche e provocatorie, peraltro senza la presenza di un contraddittorio che ne potesse smentire o contestare in tempo reale le mistificazioni riportate. Presenteremo, inoltre, immediatamente all’assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell’immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata”.