La Bce rivede al ribasso le stime sul Pil dell’Eurozona e fa sapere che il ’bazooka’ di Draghi verrà usato se necessario anche oltre il settembre 2016. La Bce rivede in peggio le sue stime sul Pil dell’Eurozona a +1,4% da +1,5% per quest’anno e per il prossimo a +1,7% da +1,9%. La ripresa continuerà ma ad un ritmo piu’ lento rispetto a quanto previsto in precedenza. Gli acquisti di titoli del Quantitative Easing “sono previsti fino al settembre 2016 o anche oltre se necessario”. Il presidente della Bce ha fatto anche sapere che il Consiglio ha deciso di alzare dal 25% al 33% il limite della quantità di un’emissione di titoli di Stato acquistabile da Francoforte. “Stiamo osservando l’indebolimento delle prospettive per l’economia cinese”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando che ciò comporta due effetti: uno sul “canale del commercio, che indebolisce le economie degli altri Paesi” e uno “sulla fiducia” che incide sui mercati azionari. La politica “accomodante” della Bce sta funzionando e viene trasmessa all’economia reale. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando che ne stanno “beneficiando Paesi” più sotto stress come “la Spagna e l’Italia, dove il credito sta migliorando. Il suo corso si sta riducendo. Abbiamo le prove che la nostra politica funziona”. “Le informazioni disponibili indicano un più lento aumento dell’inflazione rispetto alle precedenti stime”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando comunque che “è ancora prematuro valutare se gli sviluppi” sul prezzo del petrolio “avranno un impatto duraturo sui prezzi”. La Bce rivede – infatti – al ribasso la stima dell’inflazione nell’Eurozona per il 2016 all’1,1% dall’1,5%, quella per il 2017 è tagliata all’1,7% dall’1,8%. Per quest’anno la stima è tagliata allo 0,1% dallo 0,3%. “Potremmo vedere – ha detto ancora Draghi – numeri negativi nell’inflazione nei prossimi mesi ma la Bce li considera transitori a causa dei bassi prezzi del petrolio”. La Bce durante l’Eurogruppo ha insistito affinché non ci fosse un bail-in per la Grecia che coinvolgesse i depositanti. Lo ha detto il presidente Mario Draghi, aggiungendo che sarebbe stato controproducente per l’economia greca. La Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%. Confermano il rialzo le Borse europee dopo l’attesa decisione della Bce di lasciare invariati i tassi. Fra tutte svetta Atene (+2,63%), spinta dai bancari Alpha (+13,33%), Piraeus (+10,98%) e National Bank of Greece (+7,65%). Bene Francoforte (+1,56%) con Fresenius (+4,26%) e Infineon (+2,59%). Sprint di Easyjet (+5,56%) a Londra e di Valeo (+3,5%) a Parigi, dove scivola Edf (-4%). Sprint di Autogrill (+7,32%), Yoox (+5,5%) e Campari (+4,47%) a Milano, dove frena Saipem (-0,87%).