(Adnkronos) –
Un corteo da piazza della Repubblica a piazza di Porta San Giovanni, nel cuore di Roma, al grido “giù le armi, su i salari”: dopo lo sciopero di ieri il sindacalismo di base scenderà in piazza oggi pomeriggio con una manifestazione nazionale a partire dalle ore 14. Attese circa 10mila persone che sfileranno lungo viale Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto. Il corteo, che vede tra i promotori Si Cobas, Unione Sindacale di Base e decine di altre sigle, protesta contro la guerra e il carovita.
“La manifestazione è la prosecuzione delle manifestazioni e dello sciopero di oggi. E’ una manifestazione, in particolare, di lavoratori dai braccianti alla logistica, dalla Pa alla scuola, alla sanità, ai trasporti ai servizi ma hanno aderito anche realtà politiche e collettivi”, afferma all’Adnkronos Guido Lutrario dell’esecutivo di Usb puntando il dito contro la guerra e contro una manovra che “non dà nessuna prospettiva di sviluppo al Paese e non affronta il problema del caro vita, si continua a lasciare inalterata la dinamica salariale, viene contenuta e ridotta la Naspi e si taglia il reddito di cittadinanza, si reintroducono i voucher, forma di precarizzazione esagerata. C’è una diabolica volontà di colpire la parte più debole”.
“Sarà un corteo di lavoratori e lavoratrici, di disoccupati e disoccupate; si aprirà con un chiaro riferimento all’opposizione alla guerra – afferma all’Adnkronos Eduardo Sorge sindacalista del SiCobas – Il nostro Paese è in guerra attraverso il continuo invio di armi all’Ucraina, in un contesto di crisi economica si continuano a scaricare i costi sociali sui lavoratori e sulla classe proletaria. Mentre aumenta la spesa militare, i salari sono da fame”, prosegue Sorge puntando l’attenzione sul “caro vita”. “Noi abbiamo già protestato contro il governo Draghi e contro i precedenti governi anche di centrosinistra – precisa Sorge – Questo governo non fa che proseguire e marcare la politica economica dei governi precedenti. Sicuramente la nostra è una manifestazione contro il governo Meloni, ma non ha nulla a che fare né con Cgil, Cisl e Uil né con la finta sinistra che ha tradito i lavoratori e oggi vorrebbe ritrovare una sua verginità politica”.
Quella di oggi sarà una giornata di mobilitazione anche sul litorale romano, ad Anzio e Nettuno, dove si svolgerà invece la marcia per la legalità e contro le mafie. Appuntamento alle ore 10 davanti al commissariato di polizia di Anzio/Nettuno, in viale Antium 3, per poi sfilare fino in via Rosario Livatino a Nettuno. Tra i promotori del corteo, che si tiene a una decina di giorni dallo scioglimento dei Comuni di Anzio e Nettuno per forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, ci sono il coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno e l’associazione Reti di giustizia sociale contro le mafie.
“Diciamo no alle mafie, no all’omertà e cogliamo l’occasione per ringraziare la Dda di Roma e l’Arma dei Carabinieri per l’importante inchiesta contro la ‘ndrangheta Tritone che ha rappresentato una svolta nel litorale – hanno affermato gli organizzatori – La legalità non è solo una questione di sicurezza e di ordine pubblico. Non esiste legalità senza giustizia sociale, senza lavoro, senza una informazione indipendente e un libero accesso alla cultura. Questi sono gli anticorpi per contrastare il virus delle mafie”.
“Sabato saremo in piazza: in marcia perché crediamo che la vera legalità si debba costruire ogni giorno anche con piccole azioni per difendere i valori della democrazia e la centralità della buona politica e di una buona amministrazione che deve garantire la trasparenza, l’imparzialità e gestire i beni senza favoritismi al servizio unico della cittadinanza”, hanno sottolineato.