La ragazza trovata morta in spiaggia a Messina è Ilaria Boemi, 17 anni. Sul suo profilo facebook la ragazzina scrive di aver frequentato l’istituto d’arte Ernesto Basile di Messina e lascia un messaggio, una strofa della canzone ’Nave fantasma’:”Siamo nati per morire con un urlo dentro che nessuno può sentire”. Il corpo è stato ritrovato sulla spiaggia del lungomare Ringo a Messina senza documenti di riconoscimento. Per questo la polizia ha fornito più dettagli possibili per favorire il riconoscimento della ragazza che indossava jeans chiari, maglietta nera, scarpe da ginnastica scure. I capelli corti e rasati su entrambe le tempie. Sul labbro superiore, sul naso e sulla lingua la giovane ha tre piercing. Ad avvistare il cadavere della ragazza sarebbero stati dei passanti che hanno subito chiamato un’ambulanza e la polizia. I sanitari non hanno potuto far altro che costatare la morte della donna. Non vi sono segni di violenza sul cadavere e si esclude al momento l’ipotesi di un’overdose da stupefacenti. Le cause della morte potranno essere chiariti soltanto dopo l’autopsia che sarà disposta nelle prossime ore dalla Procura. A fornire altri particolari è il capo della squadra mobile di Messina Giuseppe Anzalone che ha riferito che i passanti che hanno avvertito la polizia avevano visto la giovane insieme ad altri due suoi coetanei passeggiare sulla spiaggia. Prima di scappare i due hanno chiesto aiuto dicendo che la loro amica stava male. “Questo – spiega Anzalone – ci insospettisce molto, perché se la ragazza ha avuto un semplice malore i due sono fuggiti. Non ci sono segni buchi sulle braccia della donna, ma potrebbe aver assunto qualche droga o altro per via orale. Stiamo vagliando comunque tutte le ipotesi e stiamo cercando di risalire all’identità della giovane e di chi era con lei”. “Siamo sconvolti veniamo spesso qui a fare il bagno, non pensavamo potesse accadere qualcosa del genere, è un posto molto tranquillo, anche se abbandonato dalle istituzioni”. Lo dice Maria Giordano che spesso si reca nei pressi della spiaggia del Ringo dove à stato trovato il cadavere della ragazza di 25 anni. “Spero – prosegue – che qualcuno riconosca questa povera giovane”. Il presidente della quinta circoscrizione Santino Morabito sottolinea che la zona, che prima era uno dei fiori all’occhiello della città, anche luogo storico di ritrovo per pescatori, è da anni trascurata dalle istituzioni e per questo è spesso frequentata da malviventi o drogati. “Quanto accaduto – dice Morabito – è l’ennesima prova che, nonostante per riqualificare il lungomare siano state investite ingenti risorse pubbliche, poi non è stata fatta l’adeguata manutenzione e il luogo è stato quindi sempre più abbandonato”. “I problemi di conflitto di competenze, hanno aggravato la situazione. – aggiunge – Nonostante i nostri appelli l’amministrazione comunale non ha inteso risolvere il problema e oggi il lungomare del Ringo è degradato e non è sottoposta a nessun tipo di controllo. Ora l’autorità portuale interverrà per ripristinare la sicurezza dei luoghi, dove vandali e mare hanno divelto la strada, i giochi per bambini e rovinato la spiaggia”.