Come scritto ieri, è bastato appena il sospetto che potesse essere russo il missile che in serata ha colpito una fattoria polacca prossima ai confini ucraini e, già dopo una manciata di minuti il presidente Zelensky era intento ad aizzare contro Mosca, affermando che la Russia colpendo la Polonia aveva di fatto colpito la Nato, legittimando quindi di diritto un’eventuale, e di ‘pari peso, risposta.
Fortuna in primis il buonsenso della stessa Nato, e poi degli Stati Uniti che hanno scelto di prendere tempo per capire bene cosa fosse realmente accaduto e, in secondo luogo, il Twitter di un giornalista polacco che ha affermato potesse trattarsi di un rottame: un missile intercettato e colpito dalla vicina contraerea di Kiev.
Poi ‘il colpo di scena’: non solo il Cremlino ha negato qualsiasi lancio nell’area vicina ai confini polacchi ma, esaminando le foto dei resti, il ministero della Difesa russo ha anche escluso che quel tipo di missile è in uso alle truppe di Mosca. Poi, pian piano è sorto un ‘terribile sospetto’: e se invece sono stati gli stessi soldati ucraini, maldestramente, a far cadere quel missile?
La Nato: “Gli alleati della Nato non partecipano al conflitto, ma aiutano l’Ucraina a difendere i diritti dell’autodifesa”
“Gli alleati della Nato non partecipano al conflitto in Ucraina. La Nato e gli alleati forniscono supporto all’Ucraina. Aiutiamo l’Ucraina a difendere i diritti dell’autodifesa. Questo è un diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. E, naturalmente, l’Ucraina ha il diritto di difendersi dalla guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina“. Così oggi Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha definitivamente cancellato ogni coinvolgimento degli alleai nel conflitto, quando nel corso di una conferenza stampa, gli è stato se – dopo quanto accadut ieri in Polonia – la Nato si sta apprestando ad estendere al territorio ucraino il proprio ‘ombrello’ antimissile.
Stoltenberg: “Non abbiamo alcuna indicazione che questo sia stato il risultato di un attacco deliberato”
Dunque, ha tenuto a ribadire il Segretario, “La nostra priorità principale ora, o una delle priorità principali, è fornire più sistemi di difesa aerea per l’Ucraina. I nostri sistemi di difesa aerea sono impostati per difendersi dagli attacchi 24 ore su 24. Ma non abbiamo alcuna indicazione che questo sia stato il risultato di un attacco deliberato e questo incidente non ha le caratteristiche di un attacco“.
Stoltenberg: “L’incidente che ha provocato ieri due morti nel villaggio di Przewodow, è stato causato da un missile ucraino”
Poi, finalmente, il Segretario della Nato ha confermato quello che ciascun di noi sospettava: altro che attacco russo (se avessimo dato ascolto a Zelensky, saremo andati incontro a guai seri), “Secondo risultati preliminari, probabilmente l’incidente che ha provocato ieri due morti nel villaggio di Przewodow, nella Polonia sudorientale, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, è stato causato da un missile ucraino, lanciato per proteggere il territorio ucraino dagli attacchi missilistici russi“. Tuttavia, ha voluto rassicurare, “non è colpa di Kiev. La Russia porta la responsabilità ultima per questa guerra illegale“.
Stoltenberg: “Non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un’offensiva contro la Nato”
La ‘coincidenza’ iniziale che per qualche minuto ha fatto temere il peggio, rivela il numero uno della Nato, è che “L’esplosione si è verificata mentre la Russia lanciava una massiccia ondata di attacchi missilistici contro il territorio ucraino. La Nato monitora la situazione fin dall’inizio: le indagini sono in corso, e dobbiamo aspettare i risultati. Non abbiamo indicazioni che sia stata il risultato di un attacco deliberato. Non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un’offensiva contro la Nato“.
Stoltenberg: “Il Consiglio dell’Atlantico del Nord ha chiarito che continuerà a sostenere l’Ucraina nel suo diritto all’autodifesa”
Poi Stoltenberg è tornato a riferire sui temi affrontati oggi dal Consiglio dell’Atlantico del Nord: “gli alleati Nato hanno fatto le loro condoglianze per la tragica perdita di vite, esprimendo forte solidarietà con il nostro alleato, la Polonia. E hanno chiarito che continueremo a sostenere l’Ucraina nel suo diritto all’autodifesa“. Allo stesso modo, ”Gli alleati della Nato concordano sull’approccio, per cui non c’è stata una richiesta di incontro in base all’articolo 4, sulla base dell’analisi e da quanto emerso finora dalle indagini in corso. L’articolo 4 del Trattato dell’Atlantico del Nord – ha concluso Stoltenberg – prevede che gli alleati si consultino ogni volta che, nell’opinione di uno di essi, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di un Paese membro dell’Alleanza fosse minacciata“.
Max