(Adnkronos) – “I russi si sono ritirati da Kherson per motivi strategici”. Alessandro Orsini, ospite di Cartabianca, non fa retromarcia: una settimana fa il professore di sociologia del terrorismo internazionale ha detto che a Kherson, città cruciale nella guerra tra Ucraina e Russia, si prospettava “un bagno di sangue”. La Russia, invece, si è ritirata da Kherson e la città è tornata nelle mani dell’Ucraina.
“Io una settimana fa dissi che a Kherson si prospetta un bagno di sangue. Io ripeto la frase che ho detto: a Kherson si prospetta un bagno di sangue, non è escluso che la Russia usi l’arma nucleare contro Kherson. Stiamo correndo verso l’uso dell’arma nucleare. La Russia ha già portato le testate nucleari ai confini con l’Ucraina. L’esercito russo non si è ritirato da Kherson perché era più debole di quello ucraino”, ha detto Orsini. “C’è stata una mattanza di soldati ucraini nel tentativo di assalto. I russi si sono ritirati per motivi strategici: dopo il danneggiamento del ponte Antonovsky, i russi non avrebbero potuto avere rifornimenti”, ha aggiunto.
La cronaca è dominata dalla caduta di missili russi nel territorio della Polonia. “Vedo una grande ipocrisia, era ovvio che sarebbe accaduto ed è ovvio che accadrà di nuovo. La guerra peggiorerà di giorno in giorno, aumenterà il rischio di internazionalizzazione del conflitto. La Russia intende di comprare missili balistici dall’Iran, l’Ucraina non sarebbe in grado di intercettarli. Se questo acquisto si verificasse, ci sarebbero conseguenze per l’Iran”.