(Adnkronos) –
Alla Francia “ci lega una fratellanza antica e la necessarietà di un percorso comune” e, dunque, “non abbiamo dichiarato guerra” a Parigi, “nel modo più assoluto”. Ma “andiamo avanti nell’interesse dei cittadini”, con “un’unica voce”. Sono le parole pronunciate dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, oggi tornato nel suo paese d’origine, Pietrastornina nell’avellinese, per un incontro con gli amministratori locali irpini.
Un rapporto, quello con la sua terra d’origine, che Piantedosi ha voluto rivendicare e che non ha esitato a tirare in ballo anche nello spiegare come sta affrontando la crisi migranti con la Francia: “Questa è la terra di Francesco De Sanctis, di Fiorentino Sullo, ma anche, più recentemente, di Gerardo Bianco, Ciriaco De Mita. Sono persone che hanno dato lustro al paese con la loro raffinatezza intellettuale, con il loro equilibrio. Equilibrio e raffinatezza che io prendo a modello e che mai – ha detto Piantedosi – potrebbero portare me e i miei colleghi di governo, qualunque azione dovessimo porre in essere, fino al punto da immaginare di rompere i rapporti con un paese cui ci lega una fratellanza antica e la necessità di un percorso comune”.
Poi, facendo riferimento a chi ha lanciato “qualche insulto gratuito pensando di incidere sul mio convincimento”, Piantedosi ha assicurato: “Sono assolutamente tranquillo, siamo sulla strada giusta”. Ancora, ha aggiunto il titolare del Viminale: “Ho l’orgoglio e l’onore di far parte di un governo totalmente pulito, monolitico, granitico e convinto di andare avanti per la sua strada e durare cinque anni al servizio del paese. Se qualcuno pensa di indebolirlo azzannando il ventre molle del tecnico si sbaglia di grosso. Stiamo parlando con un’unica voce”.